Due grandi amici, due grandi campioni. Entrambi erano stati protagonisti degli ultimi mesi della passata stagione attraverso vittorie e prestazioni convincenti, tra cui il trionfo a Shanghai per Rublev e la finale a Bercy per Dimitrov, e indubbiamente non avrebbero potuto iniziare il nuovo anno in una maniera migliore. Le attenzioni nei loro confronti aumenteranno con l’avvento degli Australian Open, in cui il bulgaro avrà ottime probabilità di arrivare alla seconda settimana e il russo dovrà almeno confermare i quarti raggiunti nel 2023.
La prima finale del giorno ha posto per la terza volta di fronte Rune e Dimitrov, prime due teste di serie del tabellone dell’ATP 250 di Brisbane. Nel primo parziale sono state annullate ben cinque palle break (due dal danese e tre dal bulgaro) e si è rivelato necessario il tiebreak, vinto 7-5 da Dimitrov che è riuscito a conservare il vantaggio acquisito nei punti iniziali.
Il classe 2003 ha continuato a faticare nel secondo set, scongiurando il break nel terzo game durato quasi venti minuti ma cedendo successivamente la battuta sul 3-3. Sul 5-4 in suo favore, al terzo championship point, grazie a una magnifica stop volley Dimitrov ha potuto celebrare la conquista di un titolo che attendeva da più di sei anni, precisamente dalle Finals di Londra del 2017.
Cedendo solo un set in tutta la settimana, contro Andy Murray, si è guadagnato il secondo successo a Brisbane (torneo in cui è il tennista ad aver collezionato più vittorie) e il dodicesimo posto nel ranking, causando la quinta sconfitta in una finale per Rune. Sulla soglia dei trentatré anni, Grigor ha incantato con il suo tennis elegante e paradisiaco, contraddistinto da variazioni, cambi di ritmo con lo slice di rovescio, discese a rete e accelerazioni da fondocampo, unito ad un’eccellente condizione atletica e mentale.
Nell’altro ATP 250 settimanale, a Hong Kong, la cui ultima edizione risaliva al 2002, si sono sfidati per la quarta volta Rublev e Ruusuvuori, in un match tra due tennisti che cercano sempre di prendere l’iniziativa da fondocampo con l’intento di comandare gli scambi. In apertura di set, il finlandese ha cancellato una palla break e l’equilibrio è persistito fino al 3-3, quando alla seconda possibilità il numero 5 del ranking ha tolto il servizio all’avversario per la prima volta. Dopo non aver capitalizzato due set point nell’ottavo game, il russo ha evitato il controbreak e ottenuto alla quinta chance il primo set, per 6-4 in quarantaquattro minuti.
Nel secondo parziale il momento chiave è avvenuto sul 4-4, con un game perfetto in risposta di Rublev che gli è valso il break a zero e la conquista dopo il cambio di campo del quindicesimo titolo in carriera, con un doppio 6-4 in un’ora e diciotto. Per lui si tratta del decimo trofeo sul cemento e della terza vittoria contro Ruusuvuori, che ha perso la seconda finale nel circuito maggiore in seguito a quella di Pune nel 2022.