Dite quello che volete

Criticato (spesso ingiustamente), amato, odiato, ammirato, screditato. Ma a tirare avanti la baracca, in qualche modo, c'è sempre Fabio Fognini.

Alzi la mano chi pensava che Fognini potesse raggiungere le semifinali in un Masters 1000 dopo aver vinto solo 4 partite nel 2019. Nessuno, abbassatele, non mentite a voi stessi. Fabio, invece, contrariamente a quanto il suo atteggiamento possa far trasparire, ci ha sempre creduto. E ora è qui, pronto per affrontare la stagione sul rosso, temuto da tutti.

6-4 4-1, due palle per il 5-1 Rublev: il solito Fognini, fuori al primo turno. Dovrebbe ritirarsi, in fondo ha quasi 32 anni: i giovani ormai gli camminano sopra e non sembra averne più voglia. Forse è meglio si concentri sul contesto familiare. Ne ha sentite di tutti i colori Fabio dagli Australian Open in poi: è come se gli fossero passate tutte davanti, quelle parole piene d’astio di chi, con tutta probabilità, non conosce e mai conoscerà le difficoltà di questo sport. Di trovarsi, spesso, da solo contro tutti. Fabio lo sa, recita con questo costume da eroe ribelle addosso, che gli calza alla perfezione. E allora ogni tanto decide che ha ragione lui. Come al primo turno di Monte-Carlo: ha ribaltato in un attimo il powerful boy russo Andrey Rublev, ha vinto il tie-break e ha portato a casa il match. Una folle sterzata, di quelle in cui di solito Fabio non è in grado di tenere il volante girato fino alla fine, e invece: puff, diretto al terzo turno, complice l’infortunio di Gilles Simon.

Ha sconfitto pure Alexander Zverev (numero 3 del mondo), giocando il suo miglior tennis, per poi scherzare a tratti con Borna Coric nel terzo parziale di gioco. 22 anni entrambi. I giovani, quelli che, in quanto a fame non possono competere con Fabio Fognini, svogliato, addormentato, uno che gioca a tennis solo quando ne ha voglia. Ma cosa si sa della sua voglia? Niente, un bel niente. Fabio è un ragazzo come tutti, che vuole giocare a tennis e che non ne può più di essere criticato ad ogni errore. Una qualità imbarazzante, a volte capire come faccia a colpire la palla con quella facilità diventa francamente impossibile. Certe cose che fa, le sanno fare tutti, almeno chiunque sia tra i primi 100 del mondo: ma è la velocità d’intuizione, la naturalezza, la tecnica. Chissà come fanno quelli che non sanno che rimpiangeremo tutti un giocatore del genere.

Il ciclone negativo che ha colpito Fabio è quello che ha colpito centinaia di tennisti nella storia: trovare l’uscita in questo sport, che spesso ti chiude in un tunnel lunghissimo senza luce, è difficile. Ma la gente non lo sa. E quindi Fognini prima di arrivare qui, in semifinale in un Masters 1000, ha dovuto subire l’uscita al primo turno a Cordoba, Buenos Aires e Rio de Janeiro; ha dovuto subire un 6-0 da Radu Albot a Indian Wells; ha dovuto faticare con Guido Andreozzi a Miami prima di perdere ancora da Roberto Bautista Agut; ha dovuto perdere subito con Jiri Vesely a Marrakech. Lo score di Fabio Fognini sulla terra quest’anno, prima di Monte-Carlo, diceva 4 sconfitte e zero vittorie. Ora, dopo un torneo del calibro di Monte-Carlo, dice 4-4.

E ora c’è Rafael Nadal: ok. Vincerà? Potrebbe essere, l’ha battuto già tre volte. Perderà? Vincere contro Nadal sulla terra è un’impresa riuscita a pochi. A Fabio sì, ma che importa? Non ci interessa. Sinceramente no, perché Fognini non ha bisogno di battere il numero 2 del mondo per far capire a tutti di cosa è capace. Lui lo dimostra ogni volta che scende in campo, ogni volta che reagisce con gesti polemici dopo la fine della partita, ogni volta che parla da solo in campo, maledicendosi per non aver dato il meglio. Perché forse Fabio rappresenta il tennis nel miglior modo possibile: tetro, buio, ondivago. Uno sport in cui non basta il talento senza lavoro, in cui in una frazione di secondo passi dalla vittoria alla sconfitta. Fognini è il tennis, uno sport in cui su 32, 64, 128 persone alla fine vince solo uno. E non può essere sempre lo stesso.

Perciò dite quello che volete. Insistere su debolezze caratteriali, come quelle di Fabio, non ha senso. Lui – purtroppo o per fortuna – è fatto così. E patisce le malelingue, le critiche, i commenti negativi, gli insulti, le parole, gli invidiosi. Patisce perché è così, perché molti tennisti sono così, ma a quanto pare non è accettabile che lo sia anche Fabio. Uno che, tra l’altro, non ha fatto che portare, spesso con successo, il colore azzurro in giro per il mondo. Fabio Fognini è marito, padre, figlio, e gioca anche splendidamente a tennis. E ha vinto 8 tornei e giocato 10 finali, fatto 3 semifinali Masters 1000, un quarto di finale al Roland Garros, guadagnato nove milioni di dollari in carriera. Numeri che per il tennis italiano sono un lusso. E tra poco giocherà contro Rafael Nadal, il numero due del mondo, in semifinale a Monte-Carlo. Dite quello che volete.

0 comments
  1. Inutile nascondersi dietro un dito… Riesce a trovare gli stimoli giusti solo con i primi 15… E sarà sempre di più così andando avanti perché ormai non è più di primo pelo

  2. Resta il grande rimpianto di un fuoriclasse senza essere stato tale nei numeri. Ecco i numeri, dovevano parlare per lui, non le parole o i gesti inutili. Peccato veramente peccato per il tennis italiano, lo definirei un campione incompleto.

  3. Criticato “ingiustamente “ ????uno che dice Boc…..ra al giudice di sedia donna,uno che offende l’avversario dicendogli zingaro di M….è più tanti altri fatti incresciosi….se questo è il tennis italiano tenetevelo il vostro campione

    1. Simone Bobba Cardoni quello che ha scritto non l’ho mai messo in dubbio …..Fognini poteva essere tra i primi 10 del mondo quando voleva ….vedi la partita di oggi contro il Re della Terra……Solo che ne ha fatte troppe ,e non mi sento di tifare un “ometto” del genere solo perché italiano …..

  4. Concordo in pieno.. A volte è indisponente e nervoso, ma d’altronde dobbiamo smetterla di pensare che gli atleti siano dei robot, hanno un carattere delle reazioni e nel caso di Fabio un talento unico

  5. Ingiustamente non direi. Oggi potrebbe anche vincere con Nadal ma sarebbe importante che imparasse da Rafa cosa significa il rispetto. Solo così potrà essere un uomo e poi, forse, diventare un campione.

  6. FABIO è il prestigiatore del tennis
    Dopo aver giocato un primo set da apprendista
    Ecco lì che tira fuori dalla sua racchetta conigli, colombe, e mille fantasie di gioco, che strappano al pubblico 1000 ooohhhh!!!!!!!!
    e la voglia di scendere in campo ad abbracciarlo !!!!!!
    Chi lo segue da casa : io !
    Abbracciare il televisore

  7. Ingiustamente?
    Ogni volta che si giustifica Fognini c’è un ragazzino viziato e maleducato che si sente autorizzato a insultare l’avversario il giudice il coach e lanciare a terra la racchetta per stizza! (Gesto insopportabile per me )!
    Semplicemente Fabio è il prodotto del nostro sistema tennistico!
    Il suo talento?
    Assolutamente e indiscutibilmente esagerato!!!!
    Solo un talento del genere può compiere queste imprese!

  8. Le critiche sono esclusivamente rivolte al suo atteggiamento, insulti, bestemmie, racchette distrutte ecc ecc. Il talento è fuori discussione, oggi più che mai dura Fabio!

  9. Io sono una di quelli che lo criticano, spesso e volentieri. Questo perchè, con la sua tecnica, potrebbe essere tranquillamente fisso in top ten da anni!!! Invece, con il suo caratteraccio polemico e maleducato, ha sprecato tantissime occasioni per raggiungere e rimanere tra i “grandi”. Ovviamente, quando gioca come sta giocando in questi giorni, è un vero spettacolo guardarlo!!! Sarà la volta buona che capisca che, tenendo la bocca chiusa, i risultati arrivano?!?!? E che risultati!!! Forza Fabio, avanti così!!

  10. Criticato ingiustamente? Questo ha mandato affan… lo suo Padre in mondo visione, ha fatto più pagliacciate del giullare di corte…. A parere mio non dovrebbe rappresentare neppure la nazionale in Davis… Prima impari a stare al mondo e poi… NE PARLIAMO….

  11. Questo è la testimonianza di quanto il Fogna sia grande e che i miracoli succedono a volte: proprio lui che tira giù il calendario a bestemmie ogni volta sul campo ed oggi che è la resurrezione di Cristo… lassù ti hanno voluto perdonare col regalo più bello.

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