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Djokovic è tornato (?)

Lo avevamo lasciato con la pessima prestazione al primo turno di Indian Wells, sconfitto in tre set da Taro Daniel -più che la partita della vita per il giapponese, una performance assolutamente da dimenticare per il serbo-, e poi di nuovo al primo turno del Miami Open, in cui Benoit Paire quasi si prendeva gioco di lui a suon di drop shot, sconfiggendolo in due facili set. Ma ieri, nel primo turno del Rolex Master di Montecarlo, Novak Djokovic ha stravinto in 56 minuti il match contro il connazionale Lajovic, senza lasciarsi deconcentrare da sentimenti di solidarietà nazionale o di amicizia nei confronti del suo avversario: 6/0 6/1 in un match senza storia.

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L’ATP scrive di un Nole “in una forma devastante”, e tutti noi ce lo auguriamo, perchè ormai da troppo tempo il serbo manca come protagonista nel tennis professionistico. Tuttavia, se si volesse fare gli avvocati del diavolo, si potrebbe dire che, forse, è ancora troppo presto per poter affermare definitvamente che Nole è tornato. Lajovic infatti, non al meglio nel match di ieri, non ha praticamente opposto alcuna resistenza nel primo set, chiuso da Djokovic in 22 minuti, e solo nel secondo set è riuscito a vincere un game -l’unico- e a portare dei giochi ai vantaggi.  Lo stesso Nole, che a Montecarlo ha vinto due volte (2013 e 2015) e che qui ha anche la residenza, non si è sbilanciato più di tanto nelle dichiarazioni post-partita: Credo sia stato un buon inizio di torneo, considerando il numero di partite ufficiali che ho giocato da 15 mesi a questa parte. Mi sono mancate le competizioni, davvero. Ma finalmente, da un paio di settimane sto giocando senza dolore al gomito, e oggi ho fatto un buon match, pero è solo il primo. Le premesse sono buone, devo restare concentrato, so cosa fare. Tuttavia, non posso mentire, sono davvero contento del modo in cui ho giocato e in cui mi sono sentito”.

Ricordiamo che l’ex n. 1 del mondo, dopo la breve partnership con Radek Stepanek e Andre Agassi, si è da poco “ricongiunto”, anche se non c’è un accordo formale, con il suo coach storico Marian Vajda, che lo ha seguito sui campi di Marbella nella preparazione per la stagione su terra battuta, e che è insieme a lui nel principato di Monaco in occasione del Master 1000 monegasco. Djokovic ha speso, nell’intervista dopo il match contro Lajovic, parole anche per il suo storico coach: E’ un secondo nuovo inizio per me. Abbiamo lavorato assieme per i 10 giorni scorsi, e ci sono state molte sensazioni positive, da parte di entrambi. Mi conosce, conosce tutto di me, della mia vita privata e del mio tennis. Lui sa come centrarmi, e come portare il mio tennis al livello che desidero”.

 Non sappiamo ancora se la “cura” Vajda possa dare veramente i frutti sperati, facendo ritornare Nole a condizioni di forma, risultati e classifica che più gli sono congeniali, ma sicuramente i segnali dati dal match di apertura sono più che incoraggianti. E sicuramente, il prossimo match, banco di prova assolutamente non facile, potrà dirci molto, ma molto di più. Djokovic, testa di serie n. 9 del torneo, e quindi primo fra i tennisti teste di serie che non beneficiano del bye al primo turno, affronterà infatti nel prossimo incontro il croato Borna Coric, che al primo turno ha sconfitto il francese Julien Benneteau. Coric sta attraversando un ottimo momento, e sembra aver trovato finalmente quella maturità mentale e solidità di gioco che mancavano, come hanno confermato la semifinale ad Indian Wells e i quarti di finale a Miami. Il 22enne di Zagabria ha anche alzato l’asticella del livello dei suoi obiettivi, come ha dimostrato la sua decisione di non partecipare al torneo ATP 250 di Marrakech (vinto lo scorso anno) per risparmiare energie e concentrarsi sulla preparazione per Montecarlo e tornei successivi. Il vincitore del confronto fra il serbo ed il croato potrebbe affrontare ai quarti Rafa Nadal. Vedere di nuovo un match sul rosso fra Nole al meglio e “the king of clay” Rafa, sarebbe sicuramente uno spettacolo da non perdere. Staremo a vedere.

Gabriele Congedo

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