La corsa infinita di Djokovic: “Amo ancora il tennis. Punto solo a Los Angeles 2028”

Novak Djokovic, a 38 anni, punta ai Giochi Olimpici di Los Angeles 2028. Spinto solo dalla passione per il tennis, vuole scrivere un nuovo capitolo della sua leggenda.
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Il fuoco che brucia ancora

Novak Djokovic continua a sorprendere. A 38 anni, con 24 titoli del Grande Slam, 100 trofei ATP, una medaglia d’oro e una di bronzo olimpica e una Coppa Davis, si potrebbe pensare che il serbo abbia esaurito ogni obiettivo. E invece, nella sua recente intervista con Slaven Bilic, Djokovic ha lasciato tutti spiazzati: “L’unica cosa che ho in mente in questo momento, e che è l’unica che mi motiva, sono i Giochi Olimpici di Los Angeles 2028”.

Una dichiarazione potente, perché implica che, a 41 anni, Djokovic intende ancora rappresentare la Serbia e lottare per un’altra medaglia olimpica. Non si tratta più di collezionare trofei: oggi, per lui, il significato del tennis va oltre la gloria.

Passione prima di tutto

Djokovic ha spiegato che non gioca più spinto solo dall’ambizione, ma da una motivazione più intima e duratura: “Per me è amore e passione per lo sport. Amo il tennis e mi piace ancora impugnare la racchetta. Il bambino dentro di me, quello che si è innamorato di questo sport, è ancora lì”. La sua voglia di competere è alimentata da un legame profondo con il gioco, che resiste al tempo e ai trionfi.

Anche se il circuito ATP ha visto la scomparsa della storica rivalità con Federer e Nadal — “Una parte di me se n’è andata con loro”, ha detto — Djokovic continua a cercare nuovi stimoli. E li ha trovati, appunto, nell’obiettivo olimpico.

La svolta del 2016: il vuoto dopo il successo

Djokovic ha anche raccontato un momento chiave della sua carriera: la vittoria al Roland Garros nel 2016, l’unico Slam che ancora gli mancava. Quella vittoria, più che portare gioia, gli ha lasciato un senso di smarrimento: “Avevo vinto tutto, ed era una sensazione nuova per me”. Anche se aveva pensato di prendersi una pausa da Wimbledon, ha deciso di difendere il titolo e ha perso presto contro Sam Querrey, in un match condizionato dalla pioggia.

Durante quel match, Djokovic ha vissuto uno dei momenti più strani della sua carriera: “Per la prima volta ho lasciato le mie borse, mi sono sdraiato da solo e per 20-30 minuti ho sperimentato il nulla. Non so nemmeno spiegare quella sensazione”. Una crisi interiore che si è protratta fino al 2018, quando ha ritrovato pienamente il suo spirito competitivo.

Ancora una sfida da vincere

Djokovic non disputerà tornei di preparazione prima di Wimbledon 2025, il torneo che ha vinto sette volte e dove potrebbe conquistare il venticinquesimo Slam. Ma più del numero, conta la determinazione a non fermarsi: “Se non avessi questa passione, non sarei qui. Ma il fuoco dentro di me brucia ancora”.

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