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Dopo Alcaraz, Sinner mette in fila anche Medvedev ed è campione a Pechino: Jannik è diventato grande

Ieri Carlos Alcaraz, oggi Daniil Medvedev. Due giorni che sono una dimostrazione di forza da parte di Jannik Sinner. 7-6 7-6 il punteggio con cui il tennista italiano ha battuto il russo, per la prima volta dopo sei sconfitte, nella finale dell’ATP 500 di Pechino, diventando campione in un torneo che per il tabellone che presentava ha un valore morale che vale molto di più della sua categoria. Questo China Open 2023 è per il 22enne di San Candido il 9° titolo ATP in carriera, il 3° quest’anno dopo Montpellier e Toronto, ed ora la qualificazione alle ATP Finals di Torino è praticamente certa, distante solo 30 punti.

Sinner approccia il match nel modo migliore, spinge da fondo e usa bene il servizio, punendo anche con il serve & volley la posizione lontanissima dal campo di Medvedev in risposta. Daniil mette tante prime di servizio in campo ma l’azzurro legge spesso la battuta del suo avversario e sul 4-3 si procura le prime occasioni, con due palle break consecutive, che però non sfrutta, di cui la seconda, sprecata con uno smash al volo sbagliato, dopo aver giocato un punto fantastico, è dura da mandar giù. Jannik però, come in pochi sanno fare, cancella dalla sua testa la chance non sfruttata, ed approda al tiebreak. Qui, nel momento più importante, come in semifinale contro Alcaraz, è lui ad alzare la voce. Parte subito avanti, non lascia speranze a Medvedev, ed il tiebreak è suo per 7 punti a 2.

Un grande merito, e un grande progresso, di Sinner, è che, come accaduto anche in semifinale, anche dopo un primo set così duro, non ha bisogno di prendersi del tempo per rifiatare e ricaricare la batteria. Medvedev inizia a posizionarsi più vicino in risposta rispetto a quanto fatto nel parziale precedente, ma con poco successo, ed anche il secondo set prosegue seguendo l’andamento dei turni di battuta. In una partita senza break, la conclusione è di nuovo il tiebreak. Un tiebreak molto simile a quello del primo set, ma giocato in modo ancora più impressionante e con ancora più autorevolezza da parte di Sinner, soprattutto nel primo e negli ultimi due punti. Prima un incredibile passante di dritto, e poi una risposta fulminante sempre di dritto firmano un altro 7-2, e sono il timbro sulla finale e sul torneo.

Dopo il titolo vinto a Toronto, sì un Masters 1000 ma dove non aveva incontrato nessun Top 10, questo trionfo sembra ancora di più una vera consacrazione per Sinner, con due successi, in due giorni consecutivi, ed entrambi per 2 set a 0, su due come Alcaraz e Medvedev, rispettivamente numero 2 e 3 del mondo, avvicinandosi ancora più nettamente a loro ed a Djokovic. Non a caso ora Jannik è 4.

Jacopo Canonico

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