Dustin Brown: imprevedibilità al potere

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DustinBrown continua a stupire noi e probabilmente a stupire se stesso. In quel di Montpellier si prende la briga di mandare a casa la prima testa di serie del tabellone e già vincitore slam Marin Cilic, in due set netti (6-4 6-4) senza mai concedere i vantaggi sui propri turni di battuta. Non è la prima volta che Dustin, al secolo noto come il tennista Rastone giramondo, la scheggia impazzita del circuito, ci lascia stupiti con risultati completamente fuori pronostico e talvolta pure fuori da ogni logica.

C’è da dire che Cilic sta dentro da un po’ (forse da sempre) a un periodo psicodrammatico e spesso tragicomico, avido di risultati. Questo però non toglie lustro al buon Dustin, primo per la grande partita giocata, e secondo proprio per questa sua non dichiarata passione pergli scalpi più o meno illustri. Aggiunge ora Cilic ai vari Nadal (due volte), Darcis, Simon, Monaco.

BIOGRAFIA –  Dustin, classe 1982, nasce a Celle, in Germania, da papà Leroy, cui dedica un tatuaggio sul fianco sinistro e da cui eredita (per sua fortuna) i rasta, la natura e la voglia di vivere Jamaicana, e da mamma Inge, tedesca, da cui eredita (sempre per sua fortuna) la puntualità e l’organizzazione. Il mix è potenzialmente esplosivo, e Dustin lo incarna alla perfezione: fantasia, sorriso e un pizzico di pazzia da una parte e metodo, serietà e voglia di farsi un nome dall’altra. Il suo tennis ne è una naturale conseguenza.

I riflettori si accendono su di lui ad intervalli molto irregolari. La sua carriera rimane comunque una storia bella, ma vissuta soprattutto in provincia. Gira praticamente tutta l’Europa a bordo del suo famoso camper con targa personalizzata CEDI100 (dove CE sono le iniziali di Celle, la sua città natale; D per Dustin e I per mamma Inge, e 100, per l’obiettivo dichiarato di posizione in classifica) (dando ogni tanto uno strappo a qualche collega) per farsi un nome fra i tanti tornei Futures e Challenger, dove raccimola la maggior parte dei suoi punti, e se ne porta a casa parecchi soprattutto nel doppio. Per fortuna ogni tanto emerge dal sottosuolo, quasi sempre per prendersi uno scalpo e affacciarsi un po’ più in alto in classifica, per poi risalire sul suo camper e sentirne riparlare dopo qualche mese. Siamo sicuri che a Dustin va benissimo così.

SERVE&VOLLEY D’ALTRI TEMPI – Si fa amare dal grande pubblico per il suo gioco ormai assolutamente retrò, un serve&volley spregiudicatissimo, fantasioso e assolutamente personale, con un gran servizio (bellissimo vederlo tirare anche seconde a 200km/h), seguito sempre e comunque dalla conquista della rete, spesso senza un piano ben preciso, dove la soluzione di tocco fa da padrone, fra demi-voleè, stop-volley, allunghi, colpi da dietro la schiena, tweener e chi più ne ha più ne metta (potete trovare video di suoi colpi spettacolari ovunque su internet). Il gioco da fondo, di conseguenza, è assolutamente precario, soprattutto dal lato del rovescio, da cui piovono errori se lo scambio si fa prolungato, e le strategie messe in campo sono spesso suicide, ma una cosa è certa: Dustin sembra amare il tennis più di se stesso e del proprio risultato finale, almeno su palcoscenici importanti.

Sulle superfici veloci però ha già dimostrato di poter insidiare grandi campioni, primo fra tutti Nadal, di cui è un’autentica bestia nera sull’erba; prima ad Halle nel 2014 (con un secco 6-4 6-1 in 59 minuti), poi sul centrale di Wimbledon nel 2015 in quattro set, Nadal si è dovuto arrendere agli innumerevoli attacchi all’arma bianca del giocatore più spregiudicato del circuito.

PALMARES –  La spregiudicatezza di Dustin emerge anche dal suo palmares. In singolare vince 4 Futures e 6 Challenger sparsi per il mondo, su tutte le superfici, ma la maggior parte dei titoli arriva dal doppio; alternandosi a vari compagni, diventa il “McEnroe” del circuito Challenger e porta a casa 24 titoli in totale, di cui due ATP 250, 17 Futures e 7 Challenger; gli ultimi 6 Challenger arrivano tutti consecutivi nel 2010, fra Aprile e Novembre, sparsi per l’Europa. Vince solo un torneo più di una volta, a dimostrazione che col suo camper può arrivare dove vuole e può permettersi di giocare tutti i tornei a disposizione.

OBIETTIVI: DIVERTIRE E DIVERTIRSI – Dustin ha più volte dichiarato di essere felicissimo così. Il proprio tennis è completamente fuori dalle logiche del gioco moderno, ma è il proprio tennis, il suo modo di esprimersi e di mette in campo molto di se stesso. Su palcoscenici importanti scende in campo come se giocasse nel campetto con gli amici e poco importa se il risultato arriva solo una volta ogni tanto. Quel risultato rimarrà comunque sempre impresso nella sua memoria e anche nella nostra.

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