E a Wimbledon Carlos Alcaraz fermò Novak Djokovic

AELTC/Simon Bruty

Novak Djokovic è stato fermato, battuto in uno Slam, in una partita epica, che ci era stata “tolta” dai crampi di Alcaraz poco più di un mese fa, a Parigi, e che ora il destino, ma soprattutto questi due, ci hanno riportato, tornata indietro come ultimo atto sui prati londinesi dell’All England Club. Carlos Alcaraz è il campione dell’edizione 2023 di Wimbledon, vinta la finale con Novak Djokovic con il punteggio di 1-6 7-6 6-1 3-6 6-4. Per Carlitos è il secondo titolo Slam, a 20 anni, il primo ai Championships, dopo quello dello scorso anno allo US Open. Per Nole si rompe il sogno del Grande Slam, dopo i successi all’Australian Open e al Roland Garros, e sfuma l’aggancio a Roger Federer come numero di titoli a Church Road (8), rimanendo a quota 7.

Per Alcaraz l’inizio del match è simile a quello che aveva avuto Sinner in semifinale: break sbagliato, break subìto. Questa volta però la partenza è ancora più nettamente a favore di Djokovic, e complicata per lo spagnolo. È 5-0, e successivamente 6-1 il primo set. Nel secondo parziale la storia è fin da subito diversa. Alcaraz sbaglia meno, riesce a muovere maggiormente Djokovic, lascia andare qualche accelerazione delle sue ma gioca anche qualche palla corta. Inizia a mostrare il suo solito sorriso, inizia a divertirsi, e noi con lui. La finale è a tutti gli effetti iniziata. Ed è la partita spettacolare che ci si aspetta da questi due, numero 1 e numero 2 al mondo. La conclusione del set è il tie-break, mentre Djokovic continua nella sua sfida aperta con il pubblico del Centre Court. Sul 6 punti a 5 è set point per Nole, ma succede l’improbabile. Djokovic sbaglia due rovesci, ed offre a sua volta ad Alcaraz il set point. Carlitos lo infila con una risposta vincente di rovescio, e siamo un set pari. Il serbo negli Slam non perdeva un tie-break dal secondo turno dell’ultimo Australian Open.

Alcaraz si è chiaramente sciolto, mentre Djokovic continua a sbagliare qualche palla di troppo. I colpi del 20enne di Murcia fanno ora male al serbo, e Carlos si porta in vantaggio di un break. Con un quinto game durato ben 26 minuti, i break di vantaggio diventano due, ed il terzo set è 6-1 a favore di Alcaraz. Sembra una blasfemia ma ad inizio quarto parziale è Djokovic a dover stringere i denti, finché sul 2-2 non arriva l’allungo a suo favore, complice una comoda volée di dritto sbagliata dallo spagnolo sul 30-15. La reazione di Nole non era in discussione, Alcaraz non riesce a gestirla, e la finale di Wimbledon si decide al quinto set.

Sull’1-1 Alcaraz strappa il servizio al suo avversario, con una difesa spaventosa sulla palla break, e Djokovic sfoga il nervosismo sulla racchetta e sul paletto della rete. Qualche grave errore di Novak aiuta Carlitos ad avvicinarsi al traguardo, e sul 5-4 arriva il momento della verità. Alcaraz serve per chiudere il match, e oltre alla tensione c’è un 23 volte campione Slam dall’altra parte della rete, pronto ad approfittare di ogni titubanza o tremolio. Ma non ci sono titubanze e non ci sono tremolii, e dopo 4 ore e 42 minuti Carlos Alcaraz può sdraiarsi vittorioso sull’erba del Campo Centrale di Wimbledon.

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