È tempo di dire addio: John Isner si ritira dal tennis a 38 anni, Mikael Ymer saluta a soli 24 anni

on day eleven of the Wimbledon Lawn Tennis Championships at All England Lawn Tennis and Croquet Club on July 13, 2018 in London, England.

John Isner è uno dei migliori tennisti americani del ventunesimo secolo e nonostante non sia riuscito a ripetere le imprese dei suoi connazionali del secolo scorso, vanta un curriculum di tutto rispetto. Ha raggiunto 5 finali negli ATP 1000 vincendone una, a Miami 2018 contro Zverev: nello stesso anno ha conquistato la semifinale a Wimbledon grazie alla quale ha ottenuto il best ranking di 8 al mondo. Ha raggiunto inoltre due volte i quarti di finale agli US Open, l’ultimo dei quali proprio nel 2018, anno in cui ha partecipato alle ATP Finals.

L’uomo dei record

I principali motivi per cui si ricorderà John Isner saranno per 3 record, due dei quali non verranno quasi certamente mai più avvicinati. Il primo riguarda il servizio più veloce mai misurato in una partita ufficiale, con 253 km/h, nel primo turno di Coppa Davis nel 2016. Se questo traguardo potrà essere superato, difficilmente nei prossimi decenni Isner verrà sopravanzato nel numero totale di ace realizzati: a quota 14 411 è infatti il tennista ad aver realizzato più ace nella storia (considerando sia singolare che doppio) seguito a quota 13 728 da Karlovic e dai 11 478 di Federer. L’unico giocatore in attività tra i primi dieci di questa speciale classifica è Raonic, con 8270 servizi vincenti.

Infine sarà ricordato come il vincitore della partità più lunga della storia storia del tennis:  a Wimbledon 2010 sconfisse il francese Mahut  dopo 183 game, 11 ore e 5 minuti di gioco, disputati nel corso di 3 giorni con il parziale decisivo terminato 70-68. La statistica ancora più curiosa fu che il solo quinto set durò più del precedente record di partita più lunga. Questo record non verrà mai più toccato perchè adesso ogni slam ha un tie-break che impedisce un quinto set con game giocati a oltranza.

Ed ora al ragazzo nato e cresciuto in Sud Carolina non resta altro che celebrare questi traguardi davanti al proprio pubblico, scendendo in campo per l’ultima volta: Isner giocherà il primo turno martedì contro Diaz Acosta.

 

Il ritiro a sorpresa di Mikael Ymer

Il tennista svedese è il numero uno del suo paese, ventiquattrenne e il maggiore di tre fratelli tutti tennisti professionisti. Lo scorso aprile raggiunse il best ranking di 50 e due mesi fa a Wimbledon ha sconfitto il primo top ten in carriera: Taylor Fritz, rimontando due set di svantaggio. Al luce di quel risultato nessuno avrebbe predetto che tale vittoria sarebbe stata l’ultima della sua carriera. Infatti, poco dopo Wimbledon, è giunta la notizia che Ymer è stato squalificato per 18 mesi  dal tribunale Arbitrale dello sport per aver mancato tre controlli antidoping nel corso di 12 mesi nel 2021. Lo svedese si è sempre dichiarato innocente e dopo essere stato dichiarato non colpevole da un tribunale indipentente, l’ITF ha effettuato il ricorso che ha portato alla squalifica attuale.

Nel tennis si sa che non sempre i ritiri sono definitivi, si pensi al ritorno di Andy Murray dopo l’addio agli Australian Open e a Caroline Wozinacki, tornata dopo essere diventata mamma due volte. Certamente per Ymer gli scenari sono differenti, ma non si può escludere a priori che un giorno lo rivedremo in campo.

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