Fabbiano sì, Donati quasi!

C’è mancato poco per Matteo Donati. Proprio quella zampata che nei match combattuti fa la differenza. La sconfitta contro il rappresentante di El Salvador Marcelo Arevalo è proprio da ascriversi, a nostro avviso, a quella categoria di incontri lottati palla dopo palla, tipici della terra rossa. Arevalo è un buon giocatore, di quelli però da battere. Se in giornata, a questo livello, può mettere in difficoltà i suoi avversari, irretendoli nel palleggio e con la bassa percentuale di errori. Il match di Donati infatti ha avuto proprio questa caratteristica: premesso che Matteo non è apparso, specie al servizio, in buona giornata, va dato atto al suo avversario di aver mantenuto un buona costanza di rendimento per tutto il match, escluso il tiebreak del primo set, in cui il nostro giocatore ha chiaramente alzato il volume del suo tennis.
M. Arevalo (q) d. M. Donati (5) 6-7 6-4 6-3

Già dal secondo, lottatissimo, set, si avvertiva un calo di rendimento di Donati, il cui palleggio appariva più corto, meno incisivo e si alzava, man mano che il tempo passava, la percetuale degli errori, nonostante la ricerca del vincente fosse abbastanza continua, segno di una mentalità vincente e positiva del nostro rappresentante. Quello che però manca è sicuramente il guizzo di condizione, evidentemente in risalita dopo lo stop per l’infortunio alla schiena, ma ancora non sufficiente a sostenere il suo tennis nei momenti importanti dei match decisivi. Il break è arrivato infatti puntualmente appena il servizio non ha assistito Donati, permettendo a Arevalo di impostare il palleggio da una posizione di vantaggio. Ieri avevamo descritto questo match come “possibile”, e infatti la differenza dei valori in campo era a favore del nostro giocatore, come il primo set ha dimostrato. Bene così però, lottando e mangiando quel pane duro che forgia la mentalità del tennista d’elite.
ThomasFabbiano-470
In Cina invece, nel challenger di Schenzhen, Thomas Fabbiano ha vinto un match d’autorità contro Luke Saville. Due set a zero, con la risposta al servizio che ha rappresentato l’ago della bilancia del match: fruttifera, con alte percentuali, solida quella del pugliese, fallosa e troppo arrischiata quella dell’australiano. Fabbiano ha portato a casa una vittoria che dimostra il raggiungimento del livello da top100 che era l’obiettivo suo e di coach Gorietti già dalla fine della stagione 2015. Ora un match contro la tds n. 8 e n. 117 del mondo, classe ’94 in rampa di lancio anche lui verso il tennis che conta, tra l’altro, compagno di doppio proprio di Saville col quale ha raggiunto la semifinale nel torneo. Insomma, un vero e proprio test-match, o, se vogliamo, uno spareggio per abbordare la top 100 già dalla prossima settimana.
T. Fabbiano b. L. Saville 6-3 6-4

Exit mobile version