Federer e Nadal: gli anni passano, loro restano

Questi primi tre mesi di tennis del 2017 si sono rivelati una vera sorpresa, oltre ad averci dato l’impressione di trovarci tutti in un grande revival dei primi anni duemila. Così ci rendiamo conto che il tempo passa, ma c’è sempre qualcosa che ci accompagnerà nelle diversissime fasi della nostra vita. Per molti di noi, questa cosa è il tennis. Le emozioni che ci regala sono la nostra certezza, da condividere con chi come noi le rincorre anno dopo anno.

Questi primi tre mesi di tennis del 2017 si sono rivelati una vera sorpresa, oltre ad averci dato l’impressione di trovarci tutti in un grande revival dei primi anni duemila. Gli Australian Open sono stati talmente inaspettati da non essere classificabili. Abbiamo assistito increduli, da un lato, all’uscita di scena non solo dell’attualmente spento Djokovic, ma anche del numero uno Murray, dall’altro lato all’avanzare di Federer e Nadal in versione 2.0., fino al loro scontro in una finale nella quale Federer ha conquistato il diciottesimo Slam, agognato dall’ormai lontano 2012.

Eppure, nonostante la sorpresa, quando Federer e Nadal sono arrivati in finale, a Melbourne ma poi anche a Miami, come già ventuno volte era accaduto negli anni precedenti, ci è sembrato di ritrovare una certezza. La certezza che caratterizzava quegli anni di tennis in cui entrambi si spartivano i Master Mille e gli Slam come due bambini possono fare con le figurine dei calciatori. E allora, ecco che tutti ci troviamo catapultati indietro di più di dieci anni, a quando eravamo più giovani o semplicemente dei ragazzini. A quando le nostre vite erano probabilmente diverse da ora, a quando frequentavamo magari altre persone, ci vestivamo diversamente, ascoltavamo un altro tipo di musica o avevamo un altro lavoro. A quando frequentavamo quella determinata ragazza o quel ragazzo, a quando avevamo un sogno che ora abbiamo realizzato oppure no.

Così ci rendiamo conto che, per quanto possa valere, anche se cambiare è importante e migliorarsi ancora di più, c’è sempre qualcosa che ci accompagnerà nelle diversissime fasi della nostra vita. Per molti di noi, questa cosa è il tennis. Che si tratti di allacciare le scarpe e scendere in campo scalpitando alla vista della terra rossa, che si tratti di accendere la tv e piazzarsi sul divano in trepidante attesa di qualche incontro speciale, che si tratti di varcare i cancelli del Foro Italico o di qualche altro torneo e sentire il brivido di trovarsi a pochi metri dai campioni che ammiriamo, in ogni caso queste emozioni sono la nostra certezza, da condividere con chi come noi le rincorre anno dopo anno. Ma poiché indietro non si torna, non tutto è stato uguale e non poteva che essere così: Federer e Nadal sono cambiati e hanno entrambi dovuto fronteggiare l’età che avanza e che porta con sé problemi fisici. Nadal ci faceva i conti già da un po’, Federer da meno, ma in ogni caso anche loro, come tutti, hanno dovuto evolversi per poter continuare a esprimere il tennis necessario a competere ai livelli che contano.

Al momento, sembra decisamente che ci sia riuscito meglio Federer. Con la sua passione sincera per questo sport, non si è mai accontentato o adagiato sugli allori.  Se la sua forma fisica sembra essere per tutti noi e per lo stesso svizzero una scommessa, tolto questo dubbio ne rimangono pochi altri riguardo il suo tennis. Federer a quasi trentasei anni si è nuovamente migliorato, e ha trovato ancora una volta la formula magica per uscirne vincente. E soprattutto non smette di stupirci con il suo “nuovo” rovescio. Anche se il suo collaudato back gli aveva portato tanti punti nel corso della sua carriera, in particolare nelle spedizioni a Wimbledon, non era adesso evidentemente più sufficiente. Così ora Roger tira fuori dal cappello con quel colpo vincenti incredibili, e risposte profonde e decise che mettono in difficoltà qualsiasi avversario. Quella che era una sua relativa debolezza si è trasformata in una delle sue principali armi. I piedi più vicini alla linea di fondo, dalla quale difficilmente ormai si schioda, Federer macina punti e vincenti come nei tempi migliori.

Lo stesso non può dirsi per Nadal, che sta incontrando più difficoltà, ma è stato facilitato, a Miami, da un tabellone decisamente abbordabile. Nadal, nelle tre occasioni in cui l’ha incontrato in questi mesi, a Melbourne, Indian Wells e Miami, non è mai riuscito a venire a capo del nuovo Federer e, trovando adesso un colpo molto più sicuro nel rovescio prima ballerino dei Roger, sembra destinato ad andare in difficoltà anche su quella diagonale che un tempo era la sua di certezza. La stagione sulla terra tuttavia è alle porte e siamo fin troppo abituati alle sue rinascite sulla superficie preferita, per non figurarci la possibilità di vederlo addentare nuovamente qualche trofeo da qui a giugno.

Ma le cose sono cambiate anche perché un nuovo viso si è affacciato alle fasi finali di questi tornei. Soprattutto a Miami Kyrgios, apparso un po’ più sereno, se si può accostare questa parola alla sua esuberanza, è stato in grado di arrivare alla semifinale senza perdersi per strada. Contro Federer ha dovuto cedere in tre tie-break, ma tutti e noi, come sicuramente Kyrgios stesso, sappiamo che sarebbe potuta andare anche diversamente. Per questo è solo questione di tempo perché anche lui porti a casa un risultato di spessore. Quindi sveglia, tante cose sembrano le stesse ma molte in realtà sono cambiate. Per fortuna, come ci mostrano questi campioni, possiamo sempre provare a raggiungere i nostri obiettivi e fare quello che amiamo.

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