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Federer riparte da Stoccarda: “La mia schiena ora sta bene”

Era la sua prima assenza in uno Slam dalla fine del secolo scorso. Era infatti dal 1999 che Roger Federer non saltava un Major e nonostante non fosse in gran forma in questa parte della stagione, al Roland Garros la sua mancanza si è sentita parecchio.

LA SCHIENA E’ OK – Ora, però, i suoi acciacchi alla schiena sembrano essere alle spalle (pessimo gioco di parole) e lo svizzero vuole tornare a marchiare il circuito partendo dal torneo di Stoccarda. “La mia schiena sta bene – confida l’ex numero 1 del mondo – mi sono allenato con regolarità nelle ultime tre settimane e non ho avvertito ricadute. Certo, per essere al cento per cento ho bisogno di giocare e mettermi alla prova in partite vere”.

Novak Djokovic con il suo nuovo trofeo

“BRAVO NOLE” – Le cure e gli esercizi a cui si è sottoposto per guarire definitivamente non gli hanno dato neanche il tempo di seguire lo Slam parigino, perché Roger non può permettersi rallentamenti in questo momento della carriera: “Per me era più importante pensare al resto della stagione”. Ciò non gli ha impedito comunque di congratularsi con Novak Djokovic che ha finalmente completato il Career Grand Slam: “Senza dubbio lo ha meritato, ha fatto qualcosa di raro e quindi grandioso per il tennis”.

PRIORITÀ A WIMBLEDON – L’età ormai avanza e tra non molto lo aspetta l’appuntamento più importante di stagione, Wimbledon, a cui non rinuncerebbe per nulla al mondo e che in termini di priorità viene prima delle Olimpiadi di Rio, come lui stesso ha ammesso.

NUOVA ERBA A STOCCARDA – Per prepararsi al meglio, lo svizzero riparte dalla nuova erba tedesca, che prende il posto della terra battuta vista fino allo scorso anno a Stoccarda: “Tornare a giocare un torneo mi dà fiducia, ho ripreso la racchetta in mano cinque giorni fa – ammette – quindi l’obiettivo qui a Stoccarda è arrivare almeno alla semifinale. Vincere il torneo sarebbe un sogno”. Il suo primo ostacolo, dopo il bye del primo turno, sarà il vincente tra un qualificato e il talento Taylor Fritz.

Enrico De Grazia

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