Federico Cinà, appena diciottenne, ha fatto irruzione sulla scena del tennis mondiale con una prestazione sorprendente al Masters 1000 di Madrid, dimostrando che l’Italia ha trovato un nuovo gioiello su cui puntare. Il palermitano ha sconfitto al primo turno il rappresentante di Hong Kong Coleman Wong, guadagnandosi l’accesso alla seconda fase del torneo dove affronterà l’americano Sebastian Korda, testa di serie numero 23.
Ma non è solo il successo in sé a fare notizia: con questa vittoria, Cinà è diventato il secondo giocatore più giovane nella storia del torneo madrileno a vincere un match, superando persino un certo Rafael Nadal, e alle spalle solo di Carlos Alcaraz. Un risultato che lo proietta immediatamente sotto i riflettori internazionali.
Cinà non è un prodotto dell’improvvisazione. Figlio del direttore di una rinomata accademia tennistica in Italia, ha alle spalle una lunga trafila nel circuito junior, dove ha iniziato a competere all’età di 12 anni. Questo gli ha permesso di sviluppare un gioco solido e una mentalità già molto matura. “Credo che aver giocato così tanto a livello junior mi abbia aiutato a migliorare gradualmente, rendendo il passaggio al professionismo più naturale”, ha spiegato lo stesso Federico con un sorriso.
Il ragazzo non si nasconde dietro la pressione: “Giocare in un torneo con tutti questi grandi campioni è emozionante, ma cerco di non pensarci troppo e di concentrarmi solo sul mio gioco”. E il suo approccio sta dando risultati. Dopo il successo odierno, il suo ranking ATP è salito di 59 posizioni, portandolo al 314º posto provvisorio.
Durante la conferenza stampa, Cinà ha mostrato un lato autentico e simpatico, lontano dagli stereotipi del giovane prodigio schivo o distaccato. Tra le risate per una battuta improvvisata di Matteo Berrettini e la confessione del suo amore per il cioccolato, il tennista siciliano si è raccontato con naturalezza: “È il mio piccolo vizio da quando ero bambino. E sì, continuo a mangiarlo anche ora che sono un professionista”.
Federico ha poi spiegato i suoi obiettivi futuri: “Sicuramente voglio migliorare il mio gioco e il mio fisico. Il ranking è importante, ma prima viene la qualità del mio tennis”. Ha anche dichiarato di avere una preferenza per il cemento, anche se non disdegna affatto la terra rossa, superficie dove ha brillato a Madrid.
L’interesse attorno a Federico Cinà cresce giorno dopo giorno. Il suo talento, unito alla testa sulle spalle e a una mentalità già da professionista navigato, lascia intravedere un futuro luminoso. Il prossimo test contro Korda sarà un banco di prova importante per misurare la sua maturazione tecnica e mentale.
L’Italia tennistica può sognare: il nuovo nome da segnare è Federico Cinà, un ragazzo che sta già scrivendo la sua storia, col sorriso sulle labbra e la racchetta ben salda in mano.
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