“Avete mai subito atti di razzismo? Mio padre si, qualche anno fa a Montreal”, così inizia l’intervista rilasciata da Felix Augere-Aliassime alla Gazzetta dello Sport. “Lui è nato in Togo ed è poi emigrato in Canada, dove ha sposato mia madre, bianca e canadese. Un giorno stava tornando a casa con la sua Mercedes, quando si accorse che la polizia lo stava seguendo”.
“Gli agenti lo hanno fermato e interrogato su perché stesse guidando una macchina così costosa: un nero non poteva di certo permettersela e doveva averla rubata. Ha dovuto dimostrare di aver effettivamente acquistato l’auto. E’ una sciocchezza in confronto a cos’è successo a George Floyd, però ci fa capire che il razzismo lo si può toccare con mano nelle piccole cose di ogni giorno”.
Parlando della sospensione delle competizioni, dice: “Quando ci hanno detto che non si sarebbero disputati Indian Wells e Miami ero in Florida. Sono rimasto qualche giorno là con la mia ragazza e poi sono tornato a Montreal dalla mia famiglia. E’stato bello passare così tanto tempo con i miei, anche se nella difficoltà”.
Fonte: tennisworlditalia.com
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