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Cobolli a due facce, ma rimonta Sachko e avanza ad Amburgo

Un esordio tra luci e ombre

Flavio Cobolli vince ma non convince. L’esordio del tennista romano all’ATP 500 di Amburgo si è chiuso con una vittoria in rimonta sul lucky loser ucraino Vitaliy Sachko, ma il successo per 5-7 6-2 6-2 racconta solo in parte un match segnato da errori, nervosismo e troppe discontinuità.

Reduce da risultati altalenanti – tra cui la precoce eliminazione al Foro Italico e la delusione al Challenger di Torino – Cobolli arrivava ad Amburgo con la necessità di ritrovare fiducia e gioco. Contro un avversario modesto sulla carta, numero 235 del mondo e ancora a secco di vittorie nel circuito maggiore, la strada sembrava in discesa. Ma la realtà del campo ha raccontato un’altra storia.

Primo set: sprechi e blackout

Il primo parziale ha messo in luce tutte le fragilità dell’azzurro. Dopo un promettente vantaggio iniziale sul 3-1, Cobolli si è complicato la vita con un turno di servizio disastroso, lasciando spazio alla rimonta dell’ucraino. Il set si è trasformato in una girandola di break e contro-break, con l’italiano capace di alternare momenti di spinta a blackout totali. Decisivo, in negativo, il game dell’undicesimo gioco: avanti 40-0, Cobolli ha perso quattro punti consecutivi e poi il set per 7-5. “Tanti errori, scelte discutibili, e poca lucidità: una fotografia impietosa della prima frazione,” sottolineano i dati, che parlano di 48 errori non forzati a fronte di 24 vincenti in tutto l’incontro.

Secondo set: l’inerzia cambia, ma i dubbi restano

Nel secondo set, qualcosa si è acceso. Dopo l’ennesimo scambio di break nei primi tre giochi, Cobolli ha preso il controllo del ritmo, colpendo con maggiore profondità e aggressività, soprattutto con il diritto. Il break sul 3-1 ha cambiato l’inerzia dell’incontro, complice anche un calo fisico evidente dell’ucraino, costretto a un medical time-out per un problema alla schiena. Flavio ha chiuso il parziale per 6-2, mostrando finalmente sprazzi del tennis che lo aveva portato al titolo ATP di Bucarest ad aprile.

Terzo set: dominio a intermittenza

Nel set decisivo, il romano è partito forte, approfittando delle difficoltà crescenti del rivale. Dopo un break laborioso alla sesta occasione utile, si è portato rapidamente sul 4-0, ma ha nuovamente rallentato, concedendo un break a Sachko con un attacco affrettato e fuori tempo. L’ucraino ha lottato con tutto ciò che gli restava, ma non è bastato: un altro doppio fallo sul match point ha consegnato a Cobolli la vittoria e il pass per il secondo turno.

La prestazione resta però poco convincente: nonostante il punteggio netto negli ultimi due set, Cobolli è apparso spesso irregolare, nervoso e a tratti scarico. Solo a tratti ha mostrato la capacità di imporre ritmo e profondità, segnali indispensabili per competere contro avversari più solidi. Ora lo attende un test decisamente più probante: Davidovich Fokina o Gaël Monfils, due giocatori capaci di punire ben più severamente gli alti e bassi visti in questo match.

Un’occasione da non sprecare

Il tabellone non impossibile di Amburgo offre a Cobolli un’opportunità concreta per migliorare il proprio best ranking, attualmente fermo alla posizione numero 35 del mondo. Con la vittoria su Sachko, è virtualmente numero 34, e sognare un salto nella top 30 non è utopia.

Ma per realizzarlo, servirà molto di più rispetto a quanto visto contro l’ucraino. La lezione è chiara: “non basta vincere, serve convincere”. Cobolli ha superato l’ostacolo, ma ora deve trovare continuità, concentrazione e il coraggio di affidarsi con fiducia al proprio gioco. Amburgo potrebbe essere la svolta, oppure solo un’altra tappa interlocutoria in una stagione a corrente alternata.

Redazione Tennis Circus

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