Flavio Cobolli firma una delle sue pagine più brillanti nel tennis professionistico con una vittoria da antologia nella semifinale dell’ATP 500 di Amburgo. Il 22enne romano ha piegato il talentuoso argentino Tomás Martín Etcheverry al termine di una battaglia lunga 2 ore e 47 minuti, imponendosi con il punteggio di 2-6, 7-5, 6-4. Una rimonta da manuale, costruita col cuore, la testa e un tennis sempre più maturo, che lo proietta nella sua seconda finale in un torneo di questa categoria dopo quella dello scorso anno a Washington.
La sfida è cominciata in salita per Cobolli. L’argentino ha imposto subito un ritmo altissimo, dimostrando tutto il proprio feeling con la terra rossa e costringendo l’azzurro sulla difensiva. Dopo un game d’apertura durato 13 punti, Etcheverry ha iniziato a macinare gioco, approfittando di un passaggio a vuoto dell’italiano nel sesto game. Nonostante qualche fiammata, Flavio ha ceduto il primo parziale per 6-2, chiudendolo con un doppio fallo simbolo della sua difficoltà.
Sotto 1-3 anche nel secondo set, con l’inerzia tutta dalla parte dell’argentino, Cobolli ha tirato fuori la grinta. In un momento che avrebbe potuto sancire la resa definitiva, ha invece mostrato carattere e lucidità, annullando una palla break e trovando l’energia per rientrare. Il controbreak ha riacceso la partita e, da quel momento, il romano ha iniziato a spingere, costringendo Etcheverry a inseguire.
Sul 5 pari, Cobolli ha trovato il coraggio per aggredire, conquistando tre palle break. Alla terza ha piazzato un dritto incrociato stretto millimetrico, lasciando l’avversario fermo. Poco dopo ha chiuso il set sul 7-5, riaprendo il match con una determinazione che ha scaldato anche il pubblico tedesco.
Nel parziale decisivo, la battaglia è diventata mentale prima ancora che tecnica. I due hanno tenuto i propri turni di servizio, rispondendo colpo su colpo, fino a quando Cobolli non ha fatto la differenza. Dopo aver resistito a un game durissimo sul 3 pari, è stato lui a strappare il servizio nel nono game, affondando con il dritto e controllando gli scambi con autorevolezza.
Sul 5-4, servire per il match non era semplice, ma Flavio ha mostrato una freddezza da veterano. Con pazienza e coraggio ha chiuso la partita, alzando le braccia al cielo tra gli applausi del pubblico di Amburgo, dove in sottofondo risuonava “L’italiano” di Toto Cutugno: un tributo spontaneo a un atleta che ha stregato anche i tifosi di casa.
Grazie a questa impresa, Cobolli raggiunge virtualmente il numero 29 del ranking ATP, migliorando il suo best ranking e confermandosi in crescita costante. È la seconda finale stagionale per lui, dopo il titolo vinto a Bucarest, e un ulteriore passo verso una stabilità tra i grandi del circuito.
In finale lo attende ora uno tra Andrey Rublev e Felix Auger-Aliassime. Ma comunque vada, questa settimana ad Amburgo ha già il sapore di una consacrazione.
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