Flavio Cobolli, finale in Sardegna e primi punti ATP

Flavio Cobolli, giovane tennista romano classe 2002, ha raggiunto la finale del torneo ITF 25.000$ di Santa Margherita di Pula, conquistando, così, i primi punti ATP della sua ancor breve carriera. Il diciassettenne, allievo di papà Stefano (n. 236 del mondo nel 2003), è entrato in tabellone grazie ad una wild card e, a sorpresa, è riuscito ad eliminare al secondo turno il tennista giapponese Shimizu, n. 2 del seeding e n. 385 della classifica ATP. Prima di arrendersi in finale contro il bosniaco Fatic, Cobolli ha superato la strenua resistenza di Antonio Massara nei quarti e di Samuel Bensoussan in semifinale, entrambi battuti dopo due lunghe battaglie concluse solamente al terzo set.

Ai microfoni della Federazione, il giovane atleta romano ha dichiarato: “Sulla nave per tornare a Civitavecchia ho dormito 14 ore, ero sfinito. E’ stata un’esperienza intensissima, e allo stesso tempo stancante. Sono molto soddisfatto del mio gioco e dell’atteggiamento tenuto in campo, ho maturato la consapevolezza di potermi confrontare alla pari con realtà che non credevo potessero già essere alla mia portata”.

Flavio Cobolli con il papà Stefano.

Grazie ai suoi sforzi in terra sarda, Cobolli è entrato ufficialmente nel ranking ATP, attestandosi al n. 921: “Ancora non ci credo. Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il momento, ma non speravo di poter toccare con mano tutto ciò cosi presto. E’ un passo avanti fondamentale, il primo passo di un percorso molto lungo”.

Un percorso che, nel 2019, ha avuto un andamento più che positivo per il giovane allievo della Rome Tennis Academy: “l bilancio è certamente positivo. Ho giocato tre Slam, non c’ero soltanto in Australia. Tornei di gran livello, che mi hanno fatto crescere nell’atteggiamento, oltre che nel gioco. Per poter crescere è fondamentale iniziare a respirare l’atmosfera di eventi cos’ importanti. La strada è quella giusta, devo continuare così senza fissare troppi obiettivi. L’imperativo è lavorare e migliorare il mio gioco, innanzitutto il servizio e le percentuali di prima palle, ma anche il gioco di volo”.

Buona parte dei meriti della crescita tennistica di Flavio sono certamente da attribuire a papà Stefano, al quale, infatti, Cobolli ha dedicato un ringraziamento speciale: “E’ lui che mi ha messo sui campi all’età di 4 anni e mi ha trasmesso la passione per questo sport. In questa fase mi accompagna ovunque e mi è di grande aiuto. Il fatto che conosca ogni sfaccettatura di me rappresenta un bel vantaggio”.

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