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Cobolli incanta ad Amburgo: “La miglior partita della mia carriera”, e ora sogna in grande

Un trionfo che vale doppio

Flavio Cobolli ha vissuto ad Amburgo uno di quei momenti che segnano una carriera. Con la vittoria nel prestigioso ATP 500 tedesco, il tennista romano ha conquistato il secondo titolo della sua carriera, battendo in finale un top player come Andrey Rublev con un netto 6-2, 6-4. Un successo che arriva dopo mesi complicati, tra infortuni e sconfitte, ma che rappresenta un vero e proprio spartiacque emotivo e professionale.

Avevo il braccio più libero e i miei colpi uscivano meglio, ha raccontato con lucidità dopo la finale. Lui ha provato a reagire come fanno i grandi campioni, ma sono rimasto concentrato e credo di averlo fatto in modo eccellente.

Una settimana da protagonista

Il torneo di Cobolli non è stato un colpo di fortuna. Ogni turno ha rappresentato una prova di maturità: dal difficile esordio contro l’ucraino Sachko fino alla rimonta in semifinale su Etcheverry, quando ha recuperato un set e un break di svantaggio. Il romano ha mostrato una crescita costante, trovando in ogni match nuove conferme.

La finale, paradossalmente, è stata la partita più “semplice”, almeno a livello mentale: Non ho sentito troppa tensione, lui era più teso di me. Io non avevo nulla da perdere, ed è uscito il mio miglior tennis. Una lucidità tattica e tecnica che gli ha permesso di non concedere nulla a un avversario con una grande percentuale di vittorie in finale, come ha sottolineato lui stesso.

Emozioni, gratitudine e consapevolezza

Sul rosso del BitPanda Hamburg Open, Flavio non ha semplicemente vinto un torneo, ha superato i fantasmi di un periodo buio. Ho passato due, tre mesi molto brutti. Infortuni, tante cose che non andavano. Ora sono solo orgoglioso di me stesso e del mio team, ha confessato, lasciandosi andare a un ringraziamento sincero: Alle persone che lavorano con me non ho mai davvero detto grazie. Ora lo faccio: grazie.

L’abbraccio con il fratello, la presenza della fidanzata e del migliore amico Edoardo Bove — che lo aveva già sostenuto a Rotterdam — hanno reso questo momento ancora più speciale. E anche il gesto sportivo di Rublev e del suo coach, che hanno videochiamato il padre di Cobolli per fargli i complimenti, ha lasciato il segno: Non è facile farlo dopo una sconfitta, dimostrano grande umanità.

Il futuro? Con calma, ma con fiducia

Grazie a questa vittoria, Cobolli salirà al numero 26 del ranking ATP, il miglior piazzamento della sua carriera. E sebbene il pensiero al Roland Garros sia inevitabile, il tennista romano sceglie di vivere il momento: Oggi è uno dei giorni più belli della mia vita. Non voglio pensare subito a Parigi. Voglio solo rilassarmi con le persone che mi fanno stare bene.

Ma la determinazione non manca: Devo aiutare il mio corpo a fare sempre meglio. Il mio tennis mi permette di giocare a questo livello, ma c’è sempre qualcosa da migliorare. Lo spirito è quello giusto, alimentato anche dal clima positivo all’interno del gruppo degli italiani in circuito, con cui Cobolli mantiene ottimi rapporti: Mi hanno tutti scritto per congratularsi. Questo mi rende felice.

L’ultima riflessione è semplice, ma potente: Sono venuto qui per giocare partite, non per vincere. Poi la mentalità vincente ha fatto il resto. E ad Amburgo, quella mentalità ha trovato la sua massima espressione.

Redazione Tennis Circus

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