All’ATP 250 di Marrakech, giornata dedicata ai quarti di finale del 38° Gran Prix Hassan II, con due sfide che ci hanno riguardato molto da vicino. Nella parte alta di tabellone, Fabio Fognini reduce dalla bella vittoria contro Laslo Djere ha incontrato il russo Pavel Kotov, giustiziere al secondo turno del nostro Flavio Cobolli, mentre nella parte bassa del tabellone, derby azzurro tra Lorenzo Sonego e Matteo Berrettini, usciti vittoriosi dai match disputati mercoledì rispettivamente contro l’indiano Sumit Nagal e lo spagnolo Jaume Munar.
Per quanto riguarda il Fabione nazionale, finisce oggi la sua avventura marocchina, sconfitto in due set dal n° 68 al mondo Pavel Kotov, col punteggio di 6-1 6-2 in 1 ora e 16 minuti di dominio assoluto. Come era lecito supporre alla vigilia del match, il ligure ha pagato la fatiche di un torneo per lui veramente impegnativo, che lo ha visto impegnato prima nei due turni di qualificazione e poi nelle due successive maratone con Hugo Gaston e Laslo Djere.
Partita a senso unico a favore del russo dunque, come si desume facilmente dal punteggio, con il tennista dell’Est decisamente solido da fondo, in special modo col dritto, molto efficace sia in difesa che in fase offensiva. Dal canto suo, l’italiano oggi è stato veramente poco brillante e reattivo, forse anche condizionato da un fastidio muscolare alla coscia destra, finendo col commettere molti errori sia in manovra che in fase propositiva.
Il tennis di Fabio costruito su anticipo ed invenzioni oggi non si è visto quasi per niente, ma se le gambe vengono meno, purtroppo il braccio d’oro da solo non basta. Le zero palle break convertite sulle tre a disposizione – per Kotov 5 su 5 -, i solo 38 punti vinti dal Fogna contro i 60 del russo attestano il dominio incontrastato del giocatore moscovita. Per Fabio rimane in dote un buon torneo disputato e la consapevolezza di essere ancora competitivo ad alti livelli, a patto naturalmente che la condizione fisica generale sia accettabile.
Definita quindi la semifinale della parte alta del tabellone, che vedrà opposto il russo ammazza-italiani a Roberto Carbellas Baena, vincitore qui della passata edizione del torneo, che in tre combattutissimi set ha sconfitto il qualificato americano Nicolas Moreno de Alboran, col punteggio di 6-4 4-6 6-4 in 2 ore e 31 minuti di gioco.
Venendo ora ad derby azzurro tra gli amicissimi Lorenzo Sonny Sonego e Matteo The Hammer Berrettini, il match si è concluso con la vittoria del romano con il punteggio di 6-3 7-6 (5) in 1 ora e 40 minuti. Onestamente, l’esito del match ha rispettato i valori fin qui messi in mostra, poiché con l’indiano Nagal il torinese a mio parere ha vinto ma non convinto, mentre l’ex n°6 al mondo con lo spagnolo Munar ha disputato una partita di tutt’altro spessore qualitativo, tenuto conto della forza dell’avversario e della sua propensione al gioco sul rosso.
Oggi, Il finalista di Wimbledon ha onorato il suo nome di battaglia, The Hammer, e grazie ad una grande giornata al servizio, 81% di prime condite da 5 aces, ritrova la semifinale in un torneo del circuito maggiore dai tempi di Napoli 2022. Nel primo set non c’è stata proprio storia, con Matteo quasi perfetto in campo e Lorenzo a pagar dazio per un pessimo approccio alla partita: tre errori non forzati e conseguente break, che contro un Berrettini in versione Big Server, Lorenzo non è più riuscito a recuperare.
Molto lottata la seconda frazione di gioco, soprattutto per merito di Sonny, più preciso, più offensivo e in grado di gestire meglio la risposta al servizio di Matteo, dando così il via allo scambio da fondo. Complice un calo del Berretto nel finale di match, Sonny si procura anche l’unica palla break-set sul 5-4 a suo favore, che Matteo tuttavia annulla da par suo col piatto forte della casa, servizione e dritto a tutta.
Al tie-break i due ragazzi commettono qualche errore figlio della tensione, ma la chiave del match è ancora la battuta: Berrettini incassa punti pesanti, mentre Sonego addirittura commette un doppio fallo mortale sul match point, regalando tie-break, partita e passaggio del turno al suo amico per la pelle Matteo.
Cosa ci ha detto questo match dei due ragazzi scesi in campo oggi? Matteo continua con bella progressione il suo percorso di rinascita fisica e tennistica, mentre Lorenzo, ormai orfano di Gipo Arbino, gioca l’ennesima partita di buon livello, ma viziata da alcuni passaggi a vuoto che giocatori come Nagal perdonano, mentre tennisti del livello di Matteo proprio per niente.
In semifinale – e probabilmente da favorito, mi permetto di dire – il bombardiere azzurro incontrerà il vincente dell’ultimo quarto di finale in programma oggi, quello tra l’argentino Mariano Navone e l’australiano Aleksandar Vukic, ancora in corso di svolgimento.