Hyeon Chung, alla ricerca di continuità fisica

Il tennista coreano è pronto a riscattarsi in questa stagione, dopo aver superato i problemi fisici del 2019

Siamo arrivati ad una fase del tennis mondiale in cui l’opinione pubblica si sta convincendo del fatto che i giovani, ormai, siano pronti per prendere il posto dei grandi campioni, in un futuro non troppo lontano. I nomi che si fanno sono i soliti. Tsitsipas, Shapovalov, Medvedev, Khachanov, Aliassime, Zverev, i nostri Berrettini e Sinner e via dicendo. Ad inizio 2018, a questi, avremmo aggiunto senza dubbio il nome di Hyeon Chung.

L’EXPLOT AGLI AUSTRALIAN OPEN 2018

Il motivo per cui il coreano ha perso un po’ di “credibilità” e,soprattutto, di classifica, non è ovviamente legato alle sue qualità tecniche/atletiche, bensì alla sua fragilità fisica. I molteplici infortuni che Chung ha subito, hanno fermato l’ascesa del ragazzo, il quale, da i primi mesi del 2018 alla seconda parte del 2019, non ha mai potuto trovare continuità fisica e di conseguenza, di risultati. Il suo 2018 era iniziato in modo entusiasmante, con un Australian Open disputato divinamente a livelli fisici, tecnici e atletici, dove si è fermato solo in semifinale contro Roger Federer, a causa di un ritiro per un problema legato alle vesciche.

Da segnalare nel torneo, la vittoria negli ottavi di finale ai danni di Novak Djokovic, il quale era ancora nella sua fase di pieno recupero della condizione, ma non regalò assolutamente nulla, anzi. Sul Web, in molti commentarono la prestazione del coreano con definizioni quali “Sembra di vedere un giocatore di un videogioco”. La rapidità negli spostamenti, collegato al tempo mostruoso che ebbe sulla palla quel giorno, colpì l’occhio dei fan, che raramente avevano visto un qualcosa di simile da quel punto di vista. Il tipo di gioco prevede una condizione fisica ottimale per poter rendere al meglio. E Chung, purtroppo, dal ritiro in semifinale contro Roger, non è più stato lo stesso giocatore ammirato contro Nole.

Chung
Hyeon Chung e Roger Federer

GLI INFORTUNI NEL 2019

Tantissimi problemi fisici, alcuni anche gravi, lo hanno portato ad allontanarsi dal circuito per diversi mesi, con una ripresa (si spera definitiva) nel finale della stagione appena conclusa. Spicca in suo favore, il rendimento mostrato a New York, dove ha perso al terzo turno contro il futuro vincitore Rafa Nadal. Nei precedenti due turni, però, aveva rimontato due set di svantaggio sia al primo turno con Ernesto Escobedo, che soprattutto al secondo turno, contro un veterano del circuito come Fernando Verdasco. Non tanto dal punto di vista tecnico, bensì da quello fisico, Chung ha dato importantissimi segnali di ripresa.

In conclusione di 2019, non ha più ottenuto risultati di enorme rilievo, disputando comunque un buon torneo nell’ATP di Tokyo, dove ha perso con Goffin nelle fasi finali. In una recente intervista, Chung, ha parlato dell’imminente Mubadala Tennis World Championship, ad Abu Dhabi, dove affronterà anche Daniil Medvedev il 19 dicembre. Si è detto soddisfatto di potersela vedere contro uno dei giocatori più in forma del circuito, in modo tale da prendere il ritmo giusto per l’inizio del 2020. Banale, ma perfettamente comprensibile, la domanda relativa ai propri obiettivi nella prossima stagione, e Hyeon con tutta onestà ha ammesso come la sua preoccupazione maggiore sia la condizione fisica.

Chung
Hyeon Chung

PRONTO A TORNARE TRA I GRANDI

Fondamentale, ovviamente, trovare la continuità necessaria per recuperare il gioco e la classifica che gli competono, mostrandosi però fiducioso al riguardo. Chung, come detto in precedenza, ha un tipo di gioco estremamente solido, che si basa sulla rapidità negli spostamenti e su un tempo sulla palla ottimale, timing che può avere solo se al 100% dal punto di vista fisico, perché basta un attimo di ritardo sulla palla per passare da una percentuale minima di errori nelle partite ad una prestazione largamente fallosa, come abbiamo visto nei tornei che ha giocato sporadicamente tra un infortunio e l’altro in queste due stagioni.

L’augurio che il mondo del tennis si fa, è quello di vederlo per almeno 3/4 di stagione a livelli buoni. Il suo tipo di tennis si adatta perfettamente al cemento, ma anche alla terra battuta con qualche punto di domanda sulla stagione in erba. Però, essendo quest’ultima la parte di stagione meno lunga, Chung ha l’occasione per recuperare classifica in maniera relativamente rapida, perché salvo infortuni, da lui è lecito aspettarsi exploit di qualunque tipo, già da inizio anno.

Di Paolo Cerbai

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