I 10 che alle Finals non ci saranno

[tps_title]David Goffin[/tps_title]

David Goffin, of Belgium, celebrates after defeating Marin Cilic, of Croatia, at the BNP Paribas Open tennis tournament, Thursday, March 17, 2016, in Indian Wells, Calif. Goffin won 7-6 (4), 6-2. (AP Photo/Mark J. Terrill)

Il folletto belga dopo aver portato in finale di Davis il Belgio l’anno scorso, quest’anno si riconfermato ad alti livelli raggiungendo le semifinali a Indian Wells e Miami e la finale a Tokyo. E’ rimasto in corsa per le Finals fino a Bercy.

[tps_title]Lucas Pouille[/tps_title]

E’ la punta di diamante del futuro movimento tennistico francese, quest’anno ha vinto il suo primo titolo a Metz e ha raggiunto i quarti  a Wimbledon e allo Us Open. Indimenticabile la sua partita contro Nadal a Flushing Meadow.

[tps_title]Nick Kyrgios[/tps_title]

Per il bad boy di Canberra doveva essere l’anno del definitivo salto di qualità, che alla fine ha fatto solo a metà. Ha vinto i suoi primi tre titoli a Marsiglia, Atlanta e Tokyo, ma sul più bello quando si pensava potesse qualificarsi per le Finals la macchina si è rotta con la sceneggiata a Shangai con Zverev. Risultato 8 settimane di squalifica e stagione finita. Ne è valsa la pena?

[tps_title]Roberto Bautista Agut[/tps_title]

Per Roberto sicuramente non è stato facile essere il numero 3 spagnolo dopo Rafael Nadal e David Ferrer, ma con il tempo ha saputo procurarsi il suo spazio e adesso è piazzato nei posti che contano. Con una stagione ad altissimi livelli Roberto ha raggiunto la 14esima posizione del ranking, ha vinto due titoli a Sofia e Auckland e ha raggiunto il miglior risultato in carriera in un Master, quest’autunno a Shangai dove si è fermato solo a Murray in finale.

[tps_title]Jack Sock[/tps_title]

Rispetto all’anno scorso è avanzato in classifica solo di due posti e non ha vinto titoli, risultati all’apparenza non esaltanti ma a cui si devono aggiungere le due medaglie alle Olimpiadi – oro con Mattek-sands nel doppio misto e bronzo con Johnson in quello maschile – e un finale di stagione in crescendo culminato con la finale di Stoccolma.

[tps_title]Kyle Edmund[/tps_title]

Il tanto atteso erede di Andy Murray ques’anno si è fatto conoscere dal grande pubblico. I risultati più importanti sono arrivati allo Us Open e in Coppa Davis, nel primo è arrivato agli ottavi battendo buoni giocatori come John Isner e Richard Gasquet per poi essere fermato da Djokovic. In Davis invece ha trascinato la Gran Bretagna orfana di Murray in semifinale, grazie a una fantastica prestazione contro la Serbia.

[tps_title]Grigor Dimitrov[/tps_title]

Una stagione disastrosa fino al cambio di allenatore. Da lì in poi ritorna il vero Grigor che riesce ad arrivare in semifinale a Cinccinati e in finale a Pechino, risalendo dalla 40esima fino alla 17esima posizione.

[tps_title]Ivo Karlovic[/tps_title]

Duro a morire il buon vecchio Ivo, che a trentasette anni suonati vince due titoli a Los Cabos e Newport e raggiungendo la finale a Washington sconfiggendo Tomic, Sock, Johnson e arrendendosi in finale a Monfils. L’ età per Mister Ace è davvero solo un numero.

[tps_title]Alexander Zverev[/tps_title]

Nato con le stimmate del campione. Quest’anno è sbocciato definitivamente entrando in top 20 e vincendo il suo primo titolo a San Pietroburgo. Nel 2017 le aspettative sono alte, ma il ragazzo non deluderà.[tps_title]Juan Martin Del Potro[/tps_title]

Una delle storie più romantiche che lo sport possa raccontare. Delpo dopo un lunghissimo stop causa polso,  torna e fa breccia nel cuore dei tifosi, raggiungendo gli ottavi a New York, vincendo l’argento a Rio e trascinando l’Argentina in finale di Davis.

 

 

 

 

 

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