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“I dolori del giovane Thiem”

Nella giornata di ieri Dominic Thiem si è ufficialmente qualificato per le ATP Finals di Londra in programma il prossimo 12 novembre. Nonostante la brutta sconfitta contro il serbo Viktor Troicki al secondo turno del torneo di Shanghai, quindi, Thiem è riuscito ad aggiungersi, insieme a Federer, Nadal e Zverev, al gruppo dei migliori che nello scenario della O2 Arena di Londra si giocherà il titolo di “Maestro”.

Il ventiquattrenne austriaco sta attraversando il peggior momento di forma di una stagione, tutto sommato, positiva. L’ultima vittoria del giovane Dominic risale addirittura al terzo turno degli Us Open, da lì in poi sono arrivate solo sconfitte per l’allievo di Gunter Bresnik. Tra i motivi di questo crollo verticale, oltre alle ormai note difficoltà di Thiem nell’esprimersi al meglio sulle superfici rapide, c’è sicuramente una programmazione probabilmente troppo impegnativa; con 24 tornei giocati, infatti, Thiem è uno dei tennisti più attivi di questo 2017, sicuramente il più impegnato fra i top 10.

Tuttavia la parentesi primaverile sulla terra battuta è stata piuttosto brillante. Nel suo habitat naturale, infatti, l’austriaco è riuscito a raggiungere la finale nei tornei di Madrid e Barcellona, la semifinale a Roma e, soprattutto, la seconda semifinale consecutiva al Roland Garros. L’unico vero neo dell’avventura europea è stata la mancanza di un acuto importante e di un titolo prestigioso, l’unico successo di Thiem in questa stagione, infatti, è arrivato a febbraio sulla modesta terra rossa di Rio de Janeiro.

Il bilancio complessivo della stagione dell’austriaco recita 44 vittorie e 22 sconfitte, che, sulla terra, si trasforma in uno straordinario 24-5. Da questi numeri risulta ancora più evidente come il cemento sia, in questo momento, un ostacolo importante per la crescita di Thiem. Il 2017, esaminando i freddi numeri, si appresta ad essere peggiore del 2016, pur avendo aggiunto tre tornei alla programmazione; se, infatti, nel 2016 il rapporto vittorie sconfitte sul cemento era di 24-10, quest’anno recita un preoccupante 18-15. Per un giocatore che sembra essere destinato a rimanere a lungo tra i primi della classe questo è uno score decisamente inaccettabile; spetterà a Bresnik e alla dedizione di Thiem cercare di adattare il più in fretta possibile il gioco dell’austriaco alle superfici veloci, magari portando a compimento quel processo di maturazione, non solo tecnica, ma anche tattica, che da tempo viene chiesto al giovane austriaco.

Nel frattempo Thiem può godersi la seconda qualificazione consecutiva al Master di fine anno, secondo tennista austriaco nella storia a qualificarsi più volte alle Finals. Il primo, ovviamente, fu Thomas Muster, il quale partecipò alla contesa per il titolo di “Maestro” in tre occasioni (1990, 1995 e 1997).

Pierluigi Serra

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