L’unica cosa che poteva chiedere di più Matteo Berrettini da questa settimana era il titolo. Il titolo non è arrivato, ma è arrivata una gran dimostrazione. Una dimostrazione di carattere, tenacia, e motivazione di voler tornare a regalarsi soddisfazioni su un campo da tennis. Al primo torneo dopo uno stop di 7 mesi, e dopo aver vinto quarti di finale e semifinale nello stesso giorno (disputati entrambi sabato causa pioggia), Berrettini non è riuscito nell’ultimo passo, e nella finale del Challenger 175 di Phoenix è stato sconfitto con il punteggio di 7-5 7-6 da Nuno Borges. Per il tennista portoghese, numero 60 del ranking ATP, è il secondo titolo in Arizona dopo quello conquistato lo scorso anno.
Nel primo set Berrettini è stato in vantaggio di un break, ma dal game del 4-3 la prima di servizio ha smesso momentaneamente di supportarlo, e dopo aver restituito quel break che il suo avversario gli aveva concesso in apertura di partita, Matteo non è riuscito a raggiungere il tiebreak. Nel secondo parziale l’azzurro ha prima approfittato della paura di Borges nel momento di servire per il match, poi ha annullato due match point, uno sul 4-5 ed uno sul 5-6. E si sarebbe meritato almeno il terzo set Berrettini, ma una bella dose di fortuna ha aiutato Borges, con due nastri vincenti nel game del 5-5, di cui uno sul 40-40 ed uno sulla palla break che avrebbe spedito il romano alla battuta per portare la finale al parziale decisivo. Nel tiebreak poi Berrettini ha dovuto di nuovo correre, e si è arreso alla solidità del suo avversario.
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