Un commovente Marco Cecchinato non basta: Dominic Thiem conquista la prima finale Slam della carriera, dopo 3 semifinali di fila al Roland Garros ed attende uno tra Rafael Nadal e Juan Martin Del Potro tra poco in campo. Finisce 7-5 7-6 (10) 6-1, ma come si può comprendere dal punteggio, il match è terminato già alla fine del tie-break del secondo set, quando l’austriaco era avanti 6-3, ma dopo ben 4 set point totali annullati da parte del siciliano, anche l’italiano ne guadagna 3, ed è l’ultimo il vero rimpianto: la palla corta di Thiem è fatale ai fini del set e del match. Forse Ceck avrebbe dovuto fare serve&volley per attaccare Thiem lontanissimo, ma alla fine ha sofferto la palla corta del classe ’93 in una sorta di colui che “chi di palla corta ferisce, di palla corta perisce”. Si conclude così un torneo fantastico di un ragazzo d’oro, che è andato oltre l’ostacolo e anche oggi ha giocato con tutto sé stesso, credendoci, innervosendosi e provandoci fino alla fine, con la consapevolezza di partire sempre sfavorito, anche oggi, contro l’austriaco che si conferma il secondo migliore giocatore su terra battuta dopo Rafael Nadal, suo probabile avversario domenica. Cecchinato esce a testa altissima tra gli applausi dei transalpini sempre vicini all’italiano, come mostrato durante tutto il torneo anche con i colleghi connazionali: Marco ha sempre lottato, a partire dal primo turno con Copil vincendo 10-8 al 5° set fino al 5-2 sotto con Nole di mercoledì sera. Oggi il #8 al mondo ha meritato di passare grazie ad un tennis profondo ed offensivo, ma servirà cambiare attitudine contro l’avversario finalista, dato che sia il maiorchino che Delpo giocano in maniera esplosiva: Thiem è maturato, gestendo al meglio le occasioni ed attaccando sin dall’inizio, cambiando ritmo nei momenti fatali. Dominic si è preso la rivincita dopo la sconfitta al Challenger di Modena del 2013 e la vittoria sofferta di Doha dello stesso anno quando vinse 2 set a 1: Thiem non esce contro un non Top 10 dal 2015 quando perse da Pablo Cuevas #23 al mondo. L’austriaco giunge in finale dopo aver perso appena tre set in tutto il torneo, battendo il nostro Matteo Berrettini ma anche i quotati Kei Nishikori e Sascha Zverev.
Ceck da lunedì sarà #27 al mondo, naturalmente suo best ranking, dopo essere diventato il semifinalista con la classifica più bassa dal ’99 ad oggi: Davide contro Golia questa volta ha visto vincere il più forte, dopo aver battuto tennisti come Carreno Busta, Goffin e Djokovic, ma Marco, ora, comincerà una nuova carriera, da testa di serie nei tornei più importanti, sperando di diventare il gigante di turno…Solo applausi, Marco!
1° SET
In un Philippe-Chatrier inizialmente non strapieno, comincia a battere Marco Cecchinato, come avvenuto anche nel meraviglioso match contro Novak Djokovic, ma questa volta, la sfida non inizia nel migliore dei modi: Dominic Thiem si guadagna subito le prime due palle break del match, annullate, per poi sfruttare la terza e portare a casa il primo game. Si va sul 3-2 per l’austriaco senza molto da segnalare, se non un’altra palla break guadagnata da parte del classe ’93 ma annullata agevolmente dal siciliano. Il game combattuto del classe ’92 sul suo servizio, è solo il prologo al break ai danni del fidanzato di Kiki Mladenovic: un game molto combattuto, in cui Marco guadagna ben 3 palle break, sfruttando solo l’ultima dopo due ottime prime dell’austriaco.
Il break dell’ottavo game, ha continuità con il perentorio game di servizio, perso però nell’11° gioco portato a casa dal #8 al mondo con coraggio e determinazione: dopo aver sfruttato l’unica palla break disponibile, Thiem chiude il set a 15 con una deliziosa volée di controbalzo, vincendo 7-5 in 48 minuti. Sono 111 i punti vinti contro gli 84 dell’italico: il servizio dell’austriaco si è rivelato decisivo.
2° SET
Il secondo parziale si apre subito con una palla break per Thiem, annullata egregiamente da Ceck con una palla corta e con le corde rotte, cambiando successivamente racchetta. Il 2-1 del siciliano è anche sinonimo di palle corte e un tweener-lob sfiorato: lo spettacolo personale continua, spinto dal pubblico, con due palle break annullate con una smorzata meravigliosa, l’ennesima di un torneo fantastico. Nell’8° game Thiem va di nuovo in difficoltà sul proprio servizio, così come Cecchinato, ma con rischio e coraggio, entrambi mantengono il servizio: si giunge al tie-break senza patemi. Ma il decisivo game, è fantastico e al cardiopalma, vero spartiacque del match: minibreak iniziale del campione recente dell’ATP di Lyon, subito recuperato con doppio smash e smorzata da parte del siciliano, che la utilizza ancora per il 2-2. Thiem, con coraggio e determinazione, si porta sul 6-3 grazie ad un tennis d’attacco e profondo, ma ecco che viene il bello, proprio come contro Nole, Cecchinato dà il meglio di sé quando in difficoltà: l’austriaco ottiene ben 3 set point, ma entrambi sono persi sotto rete grazie alle risposte sulle stringhe da parte dell’italiano. Il terzo set è quasi un segno del destino: risposta di Thiem fuori di un millimetro e si gira sul 6-6. Ceck si guadagna il primo set point, ma purtroppo il servizio kick di Thiem è troppo angolato, colpo che gli permette di guadagnare il 4° set point, annullato da Cecchinato con servizio sulla riga. Marco guadagna altri due set point, ma Thiem fa una meravigliosa palla corta che segna la fine del match: dopo 1 ora e 5 minuti di secondo set, Thiem vince il tie-break 12-10 e vince anche il secondo parziale.
3° SET
Come da pronostico, la batosta psicologia del secondo set è importante e si fa sentire, con Ceck che non si riprende più: il primo game è un monologo e dopo la prima palla break guadagnata da Thiem, cosa che non accadeva dal 5° game del secondo parziale, la finale è più vicina. È un assolo dell’austriaco, che vince a 0 anche il secondo turno di servizio italico: Thiem si complica leggermente la vita al 5° e 7° game, ma dopo due punti regalati a Ceck, che nel frattempo aveva evitato il bagel, porta a casa il match e conquista la prima finale Slam in carriera dopo 28 minuti di terzo set, 2 ore e 20 minuti in tutta la partita.