Il Miami Open ha ufficialmente una nuova casa

È finalmente arrivata la tanto attesa fumata bianca; il contenzioso tra IMG e la Contea di Miami si è concluso nel migliore dei modi, salvando, di fatto, il futuro di uno dei più importanti tornei del mondo del tennis.

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I problemi emersi all’ultim’ora tra la società organizzatrice dell’evento (IMG) e l’amministrazione locale sembravano poter far saltare definitivamente l’accordo che avrebbe portato il torneo nella casa dei Miami Dolphins, l’Hard Rock Stadium. L’intesa, infatti, prevedeva che IMG versasse 1,3 milioni di dollari alla Contea di Miami-Dade come indennizzo per le pese sostenute negli ultimi anni dall’amministrazione locale, ma, pochi giorni prima della definitiva ratificazione del contratto, la ragioneria della Contea aveva comunicato che i dati relativi alla revisione dei conti delle edizioni 2015, 2016 e 2017 non erano stati ancora contabilizzati.

Il sindaco Carlos Gimenez, temendo che la cifra complessiva delle spese potesse superare la compensazione pattuita con IMG, aveva proposto di eliminare dal conto le spese degli ultimi tre bilanci, scatenando così l’ira della società organizzatrice dell’evento, che, senza mezzi termini, aveva dichiarato: “Stante così la faccenda la permanenza del torneo a Miami è a grave rischio”.

Fortunatamente, però, con un’ultima e risolutiva operazione di mediazione si è giunti al tanto agognato accordo; a fronte del versamento di altri 500.000 dollari, infatti, IMG potrà rescindere senza alcun rischio il contratto che lega il Miami Open alla storica sede di Crandon Park, in modo da trasferirsi ufficialmente nella nuova casa, l’Hard Rock Stadium.

Il futuro del torneo della Florida sembra, dunque, essere tornato radioso; come noto, il proprietario dell’avveniristico stadio di football, Stephen Ross ha intenzione di investire la bellezza di 53 milioni di dollari nel progetto del nuovo Miami Open. È già prevista la costruzione di innumerevoli campi secondari e strutture di intrattenimento nel vastissimo parcheggio dell’impianto, oltre, ovviamente, alla sistemazione del centrale nella pancia dell’arena stessa.

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