Il vero problema di Rafael Nadal

Qualcosa sta creando problemi a Rafael Nadal.
Lo spagnolo ha perso da Dustin Brown al secondo turno di Wimbledon ed é il quarto anno consecutivo che Nadal perde da un giocatore fuori dai primi 100 al mondo a Londra.

nadal

Si tratta di un caso, di un semplice brutto match, oppure questa sconfitta é solo il sintomo di qualcosa di piú grande?
Tifosi ed esperti di tennis, quando Nadal si trovava sotto di un set, pensavano a un ritorno del maiorchino come uomo dalle grandi rimonte, marchio che lentamente sembra essere svanito anche nella mente del giocatore.

Brown ha continuato a imporre il suo gioco e Nadal non aveva soluzioni sul come arginarlo determinando il triste epilogo del match.
Dopo il match, Nadal ha riflettuto sulla possibilitá di tornare ai suoi livelli: nella conferenza stampa post partita è sembrato a tutti piuttosto scosso.

“Ero pronto a competere, ho perso. Ovviamente questo è un cattivo momento per me, devo andare avanti e lavorare più che mai per cercare di cambiare questa tendenza. So perdere, ho sempre accettato questo: non sono felice, ma mi rendo conto di non essere abbastanza in forma. Non so se in futuro ritornerò di nuovo al livello del 2008 o di altri anni. Se questo non accadrà, beh, qui ho giocato cinque finali e ho portato a casa il trofeo due volte: non è male”.


Dopo aver vinto il torneo nel 2010, dopo il 2011 Nadal non é mai andato oltre il quarto turno a Wimbledon: quest’anno, inoltre, Rafa ha collezionato 12 sconfitte mentre nel 2012 e 2013 ne aveva collezionate 13 in tutta la stagione. La sconfitta piú pesante in termini numerici, é stata quella contro il connazionale Verdasco visto che prima di quel match, Nadal aveva uno score di 14 vittorie a 1 con il connazionale.

Dopo quella sconfitta, Nadal ha rivelato di soffrire l’ansia in campo, di sembrare piú stanco e avere meno fiducia nel colpire la palla. Ma come fa un campione di questo calibro a perdere fiducia e avere ansie in campo? Potrebbe Nadal dare troppo peso alle sue sconfitte? Del resto, 6 di queste 12 sono arrivate contro giocatori classificati tra i primi 10 al mondo.

Dustin Brown, nei due incontri giocati contro Nadal, entrambi sulla superficie erbivora, ha sempre vinto.  Nell’intervista post partita, Brown ha spiegato il piano di gioco che ha mandato Nadal fuori giri:

“Ho la fortuna di averlo incontrato due volte sull’erba, qui il mio gioco serve & volley lo destabilizza e lo toglie dalla sua zona di comfort, sono riuscito a giocare cosí per tutta la partita”.


Proprio da questa intervista possiamo cogliere forse il vero problema dello spagnolo: Nadal ha un gioco troppo vecchio per dominare ancora nel tennis che conta. Qualche anno fa riusciva a imporre il proprio ritmo come un pendolo, ma ora il circuito ATP non é piú lo stesso, si sono sviluppati diversi stili e tipi di gioco.

Il tennis è più veloce, gli atleti giocano in maniera sempre più rapida, tirano tutto, e Nadal fatica a tenere il passo, a mantenere questi ritmi che non gli si addicono.

Lo spagnolo, noto per i suoi tic e le sue scaramanzie, ha sempre avuto bisogno dei suoi tempi per imporre il ritmo e il suo gioco; per anni ha dominato il circuito fino all’Australian Open del 2014, Slam che é stata una sorta di spartiacque per la carriera di Nadal: come se quel suo problema alla schiena accusato in finale contro Wawrinka fosse il simbolico sintomo dell’inizio di una parabola discendente.

Trovare sulla propria strada giocatori di un atletismo unico come Nick Kyrgios, con un grande servizio come Milos Raonic o con l’imprevedibilitá e il genio di Dustin Brown, sará sempre un problema per un giocatore che non ama giocare fuori dagli schemi e che ha bisogno di tempo, scambi e ritmo per entrare pienamente in partita.


Sul Campo Centrale di Wimbledon abbiamo visto un Nadal che cercava di lottare contro un avversario che, seppur fuori dai primi 100, giocava un tennis adatto alla superficie e pericoloso.

Nadal sembrava essere al rallentatore, i suoi tentativi di imporre ritmo e prendere tempo non avevano piú effetto sul tennis energico dell’avversario, quando lo spagnolo ha provato a essere piú aggressivo, i suoi colpi finivano lunghi o fuori dal campo. Rafa è a conoscenza di tutto questo, ha cambiato le corde, la racchetta e sta cercando di cambiare i propri mezzi per combattere in un nuovo territorio a lui ancora sconosciuto.

Nadal ha semplicemente capito che soffia un vento diverso nel tennis, piú offensivo e meno regolare del solito. Sta cercando di adattarsi, ma non é facile per lui, perché una volta doveva combattere solo contro i soliti Federer, Murray e Djokovic: ora invece bisogna mantenere il passo con tennisti come Wawrinka, Brown, Kyrgios, e tanti altri, che hanno un tennis di diversa natura, capace di mettere in difficoltá il metronomo dello spagnolo.

Rafael Nadal deve imparare adattare il suo vecchio stile al tennis di oggi; e forse riuscirá ancora a vincere qualcosa di importante.

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