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Kei Nishikori alla prova Barcellona

Lo chiamavano “project 45” in Giappone, perché i suoi allenatori miravano all’obiettivo di portarlo da quelle parti in classifica. Diciamo che sarebbero andati un po’ oltre, perché Kei Nishikori è arrivato a bussare all’attico del ranking ATP e sembra volerci mettere radici. Se il 2014 ha mostrato al mondo un giocatore in crescita, capace di ottenere risultati clamorosi (basta citare la finale slam dell’US Open) sfruttando un fisico non da super-eroe, il 2015 del nipponico parla di conferme, risultati concreti, magari senza troppi squilli di tromba, ma costanti: e la costanza di rendimento è la chiave per restare nei piani alti della classifica (vero Fognini?).

Semifinale a Brisbane, quarti a Melbourne, vittoria a Memphis, finale ad Acapulco, vittorie contro i canadesi in Davis (citofonare Raonic) quarto turno a Indian Wells, quarti a Miami fermato inaspettatamente da un ispirato Isner dopo aver lasciato le briciole (6 o 7 games) ai suoi avversari nei tre turni precedenti. E adesso Barcellona, un 500, certo, non il torneo della vita, ma un appuntamento di prestigio su una superficie non esattamente adatta alle sua capacità, che uniscono soluzioni esplosive, specie in lungo-riga, ad una grande reattività fisica.

Sarà tds n. 1, dall’altra parte del tabellone ci sarà Rafael Nadal, che pare decisamente abbordabile dopo la regolata ricevuta in semifinale a Monte Carlo da Djokovic sulla sua amata terra. Ma soprattutto, un torneo nel quale confermare la vittoria dello scorso anno, per far capire a tutti che si fa sul serio lungo la strada che da Tokyo porta a Roma e a Parigi.” Il mio obiettivo è come sempre vincere il torneo. Arrivo molto motivato a Barcellona, è uno dei miei tornei preferiti. È stato bellissimo vincere qui lo scorso anno. Si tratta del mio primo torneo sulla terra, in questa superficie devi giocare in modo diverso, tuttavia mi sono preparato bene e spero di giocare un buon tennis questa settimana” ha dichiarato il 25enne nipponico.

Nadal è il rivale più tosto sulla terra battuta. Tutti gli spagnoli sono difficili da battere su questa superficie, soprattutto Ferrer , e anche Almagro. Sconfiggere Rafa è sempre il mio obiettivo, ho già avuto alcune opportunità. Lui è un grande giocatore, soprattutto sulla terra, ed è sempre un’impresa batterlo” ha ammesso Nishikori. 

Quali avversari oltre Nadal? Dalla sua parte di tabellone i nomi più “pericolosi” (virgolettato d’obbligo) sono Robredo e Bautista-Agut, rigorosamente non in ordine di piazzamento. Un redivivo Cilic, per una rivincita della finale dell’US Open 2014, in semifinale. Non crediamo che possa essere Cuevas l’ostacolo che impedirà a Nishikori di correre verso la finale. Insomma, un tabellone che, al netto di sorprese sempre dietro l’angolo, dovrebbe portare il giapponese vicino alla finale, sempre che dall’altra parte, in un deserto non arrivi Ferrer, l’uomo più accreditato a rovinare i piani di Nadal.

Una cosa è sicura: Kei Nishikori, confermando questi 500 punti, si affaccia alla stagione sul rosso con la sola finale di Madrid da difendere, con Roma e Parigi come terra di conquista per fare punti senza doverne difendere e agganciare Andy Murray al n. 3 del mondo. La sfida è aperta.

Alberto Maiale

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