Una stagione con pochi acuti e una risalita che al rientro non si preannuncia semplice. E’ tempo di bilanci e analisi in prospettiva per Kei Nishikori che, dopo Novak Djokovic e Stan Wawrinka ha dovuto chiudere anzitempo il 2017 per una lesione a un tendine del polso. Due finali perse, a Brisbane sconfitto da Dimitrov e a Buenos Aires per mano di Dolgopolov, sono da considerare le delusioni di inizio anno.
DOLORI E RITIRI – I quarti di finale al Roland Garros e la recente semifinale a Washington le magre note positive. Per qualsiasi atleta, l’integrità fisica è fondamentale. A maggior ragione per chi come Kei Nishikori ha dovuto lavorare intensamente per sopperire al limite di una statura che per il tennis moderno è considerata media, 178 cm, e far virtù della tenuta atletica e mentale per venire a capo delle situazioni più complicate. I campanelli d’allarme del resto non sono mancati: se già a Miami Kei era parso dolorante e mai in partita contro un pur ottimo Fognini, la conferma non si è fatta attendere a Madrid, quando il giocatore giapponese nemmeno è sceso in campo per affrontare il match di terzo turno che lo avrebbe opposto a Djokovic. Altro ritiro, poi, in quel di Halle.
TENTATIVO DI RISCATTO – A seguire, due turni passati a Wimbledon, la citata semifinale a Washington e una uscita al primo turno a Montreal in un incontro che lo ha opposto a un fasciatissimo Gael Monfils, altro infortunato cronico. Nonostante un quadro poco rassicurante Nishikori ha comunque provato a giocare Cincinnati, ma la resa si è materializzata durante un allenamento e i risultati della risonanza magnetica diffusi laconicamente dal suo manager. Stagione finita e si riparte nel 2018 con una dote di 1885 punti che, attualmente valgono la tredicesima posizione nella race. Ma a gennaio gli scenari saranno differenti e Nishikori potrebbe trovarsi fuori dai primi 20. Una situazione suo malgrado inedita, dato che da qualche anno Kei Nishikori staziona stabilmente in top 10, con un best ranking da numero 4. Rientrare dopo uno stop forzato di qualche mese non è mai semplice, e nei tornei più importanti Nishikori non avendo un numero alto tra le teste di serie troverà prima gli avversari più ostici.
INCOGNITA 2018 – Cambierà qualcosa nella programmazione del giocatore nipponico, eventualmente con una maggiore presenza negli Atp 250, utili per portare a casa punti preziosi per risalire la china? Ne sapremo di più nei prossimi mesi. Anche perché per quanto percorribile quella di intensificare il calendario è anche la strada più pericolosa per chi ha dovuto fare i conti con infortuni su infortuni. E Kei e il suo staff, purtroppo, lo sanno molto bene.