Niente è come prendersi il tempo di pensare e calmare le cose dopo una tempesta di emozioni. Kevin Anderson ha vissuto una delle settimane più intense della sua carriera professionale a Wimbledon nel 2018, lasciando Londra con il trofeo dello sconfitto sotto il braccio e con la consapevolezza di essere pronto a continuare a provare l’assalto ad un titolo dello Slam, considerando anche che a fine 2017 aveva raggiunto quella degli US Open perdendo da Rafel Nadal. A 32 anni, il sudafricano è nel miglior momento della sua carriera, come testimoniano i suoi risultati degli ultimi tempi, aggiungendo due presenze nelle finali dei maggiori tornei e entrando nella top-5. [fncvideo id=120645 autoplay=false]
Tra le cose che ricorderà di questa edizione di Wimbledon ci sarà sicuramente il match contro Roger Federer, vinto dopo esser stato in svantaggio di due set e dopo aver annullato anche un match point allo svizzero: “E ‘stata una sensazione incredibile. Roger è un riferimento nel mondo del tennis, un mito, e quello che ho fatto è stata la sensazione più bella della mia carriera”, dice il tennista di Johannesburg in un video per il sito ufficiale dell’ATP.
Poi, il classe 1986 ha parlato della sfida contro il numero 8 al mondo, Isner, contro cui ha vinto 7-6 (6) 6-7 (5) 6-7 (9) 6-4 26-24 in 6 ore e 36 minuti: “La semifinale con John è stata grandiosa, tutto è stato deciso dai dettagli e non è stato facile controllare le emozioni” dice il buon vecchio Kevin, che ha perso tutte le energie nello sforzo fisico finale. “Il mio corpo era esausto dopo le semifinali. Avevo il piede che sembrava essere stato in un fuoco di brace, i muscoli erano rigidi e mi faceva male dappertutto. Il mio fisioterapista ha fatto un incredibile lavoro in modo da permettermi di giocare la finale, ma purtroppo era impossibile esprimere il mio miglior tennis, tant’è che sono stato competitivo solo nel terzo parziale” rivela Anderson, che non vuole assolutamente far parte della lista dei giocatori che si ritirano avendo perso tutte le finali dei Major.
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