La FIT cambia nome: nasce la Federazione Italiana Tennis e Padel

La scorsa domenica 16 Ottobre, l’Assemblea nazionale della Federtennis, riunita in sessione straordinaria a Firenze in concomitanza con l’Unicredit ATP 250 del capoluogo Toscano, ha stabilito il cambio di denominazione della FIT.

A partire dal 1 Gennaio, previa approvazione del CONI, l’organo responsabile per il Tennis e Padel in Italia assumerà il nuovo nome di Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP).

La decisione rappresenta a tutti gli effetti il riconoscimento da parte della federazione della crescita esponenziale dei praticanti e dell’importanza strategica del Padel nel nostro paese. Il presidente del FIT Angelo Binaghi ha infatti commentato: “Oggi il padel ha in Italia oltre ottocentomila praticanti – 3,1 milioni quelli del tennis, tanto per dare un ordine di grandezza – con un bacino potenziale che supera i due milioni mentre la Federazione ha quasi settantamila tesserati per questo sport, fra agonisti e non agonisti. Soprattutto, ha un potenziale di crescita enorme, in particolare fra i giovani: se si tiene conto del coefficiente di crescita che il padel ha avuto e che anche nei prossimi anni è stimato intorno al 20-25% annuo, si capisce come queste due discipline nel medio periodo dovrebbero arrivare ad equivalersi da un punto di vista numerico. Oggi è quindi doveroso dare piena dignità al padel all’interno della nostra organizzazione”.

 

In realtà dietro il “rebranding” della FIT potrebbero esserci motivi ulteriori rispetto al citato riconoscimento del Padel. Il sesto mandato del Presidente Binaghi è in scadenza nel 2024 e, stante l’attuale legge dello stato che fissa a 3 il numero massimo degli incarichi per la stessa federazione sportiva, non potrebbe ricandidarsi per guidare l’organo al termine dell’attuale mandato. Il cambio di denominazione potrebbe permettere all’attuale Presidente di ricandidarsi per la settima volta affermando che si tratta di uno sport diverso. Un’interpretazione alternativa a tal riguardo sostiene che il cambio nome non porterebbe una variazione del codice fiscale e la ragione sociale pertanto, in questo caso, Binaghi sarebbe comunque al termine della propria esperienza al vertice del Tennis Italiano.

A seguito di un ricorso al TAR di un ex consigliere federale della Toscana però, la legge sul vincolo dei mandati è attualmente al vaglio della Corte Costituzionale che si dovrà esprimere sulla conciliabilità di tale legge con i principi fondamentali del nostro ordinamento.

I prossimi mesi saranno pertanto cruciali per capire il futuro e l’evoluzione del nostro sport.

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