La rinascita di Juan Martin Del Potro

Tutti ce lo ricordiamo nell’ormai lontano 2009 quando, appena ventenne, batteva agli Us Open Roger Federer, al termine di un’autentica battaglia. Quella vittoria avrebbe significato per lui il primo slam della carriera e l’ingresso nel tennis dei grandi: stiamo parlando di Juan Martin Del Potro. Da quel lontano settembre, però,  di tempo ne è passato e di strada ne è stata fatta. Un percorso, bisogna dirlo, per nulla semplice, che ha visto il gigante di Tandill fermo ai box in più di un’occasione, a causa di un persistente infortunio al polso, che lo ha costretto a ricorrere ad interventi chirurgici. La riabilitazione è stata difficile e graduale ma, nel bene e nel male, ci ha riportato indietro quel diritto devastante, da sempre suo segno distintivo.

IL RIENTRO TRA I BIG – Dopo nove anni dal clamoroso exploit americano, il tennista argentino sembra provarci di nuovo sul serio in uno slam, dall’alto della top 10 riconquistata dopo tanto tempo, grazie anche alla finale raggiunta qualche giorno fa ad Auckland, persa contro Bautista Agut. La voglia di far bene c’è, come dimostrano alcune dichiarazioni rilasciate in un’intervista alla vigilia del primo slam della stagione:

“In passato ho giocato bene in questo torneo ed ho ottenuto ottimi risultati. Per me essere qui, dopo l’operazione chirurgica, è davvero speciale. In tabellone ci sono 128 giocatori ed io sono uno di questi. Per me è un privilegio, soprattutto perché non so in quante altre occasioni avrò la possibilità di prendervi parte. Sono fiducioso ed è questo lo spirito con il quale voglio affrontare questi giorni”. “Sono felice di essere tornato in top 10 dopo diversi anni, per me significa aver finalmente imboccato la strada giusta. Non bado ai numeri ed al ranking, si tratta di un qualcosa che viene da sè, che ti aiuta nei tornei, ma non è la cosa più importante per me. La mia priorità è giocare e fare tutto ciò che è nelle mie possibilità qui in Austral

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BATTESIMO DI FUOCO– Il tennista sudamericano si pone come uno dei principali outsiders di questi Australian Open. Proviamo ad analizzarne il tabellone, molto delicato sin dalle prime battute. Juan Martin è situato nella parte bassa del draw, quella presidiata da Roger Federer, suo potenziale avversario ai quarti di finale.

Dopo aver superato Tiafoe al primo turno, si troverà ad affrontare il giovane russo Khachanov, con il quale ha incrociato la racchetta pochi giorni fa, in Nuova Zelanda. Al terzo turno, invece, potrebbe esserci Berdych, testa di serie numero 19, prima di un ottavo di finale contro il belga Goffin, numero sette del seeding. Per i più ottimistici, poi, un’eventuale semifinale con uno fra Djokovic, Wawrinka, Zverev o Thiem. Lo slam australiano può rappresentare una grande opportunità per Del Potro, un trampolino di lancio per la stagione che verrà, con la speranza che questa possa portargli tante soddisfazioni che, dopo le tante sfortune, più si addicono ad un tennista dal talento come il suo.

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