La sinistra rivoluzione di Dominic Thiem

Il 22enne austriaco  Dominic Thiem è la promessa più luminosa di questi ultimi tempi, da poco tempo approdato in top ten. Il ragazzo ha avuto una decorosissima carriera da junior raggiungendo il ranking di n2 e vincendo tornei prestigiosi, prima di diventare il Thiem che conosciamo oggi.

DOMINIC AVEVA IL ROVESCIO BIMANE – Racconta il suo coach da sempre Gunter Bresnik  “Da bambino era veloce e snello ma giocava un tennis piuttosto difensivo, fino a quando non presi  la drastica decisione di cambiare il suo rovescio bimane in quello attuale a una mano. Il suo atteggiamento e anche la sua personalità in generale, erano molto difensivi -dice Bresnik- il rovescio bimane non l’avrebbe portato da nessuna parte. Sarebbe diventato uno dei molti giocatori mediocri” Epiteto che poco rappresenta il Thiem attuale che  ha raggiunto la sua prima semifinale Slam al French Open, dove ha perso dal n°1 del mondo, Novak Djokovic, che ha vinto il suo primo titolo sull’erba all’inizio del mese scorso a Stoccarda battendo fra gli altri Roger Federer, e che  ha raggiunto le semi ad Halle.

“Il suo rovescio, un tempo di rimessa, oggi è un colpo poderoso col quale può colpire vincenti da qualsiasi posizione del campo e anche con palle che rimbalzano alte. Ha mani molto forti “dice Bresnik che ha allenato numerosi professionisti, incluso Boris Becker e Patrick McEnroe ed allena Thiem da quando era un ragazzo. “Thiem era uno dei migliori giocatori della sua età in Austria ma quando ha cambiato il rovescio sono precipitati la sua confidenza e il suo ranking,  passando da n°3 juniores alla ventesima posizione e perdendo anche da giocatori che aveva già battuto”

“Non avevo più vinto un match penso per un anno e mezzo – dice Thiem –ma Gunter ci ha visto lungo e mi ha trattato come un professionista di livello”

TUTTI DICEVANO CHE ERO UN IDIOTA – Bresnik ricorda bene la reazione degli altri coach e dei genitori di Thiem che sono a loro volta istruttori di tennis “Tutti dicevano che ero un idiota” Altri professionisti famosi incluso Pete Sampras sono passati dal rovescio a due mani a quello a una mano , ma Bresnik dice che il problema di Thiem andava oltre al colpo in se stesso. “Thiem era troppo timido” Bresnik gli aveva ditto di colpire la palla più forte che poteva particolarmente al servizio e col dritto. “Dissi a suo padre- se vai a un torneo e qualcuno ti chiede che è quell’idiota che colpisce ogni palla più forte che può, allora vuol dire che ci siamo. Insegnargli a tener dentro le palle è solo una questione di tempo- Dovevamo vincere questa barriera mentale per la quale lui giocava a tener dentro la palla anziché  colpirla

Molti giovani giocatori, soprattutto quelli più atletici, preferiscono giocare in difesa che crearsi aperture e giocare winners. Cambiare tecnica o tattica irrimediabilmente produce sconfitte e sfiducia.

 

MI FIDO DI LUI AL 100% – Thiem oggi ha un calendario molto fitto. Quest’anno ha giocato più di 60 match, di cui 48 vinti, più di molti altri nel circuito maschile e il carico di lavoro non spaventa Bresnik “Cos’altro posso fare? Allenarlo per diventare il n°1. Se non ti alleni non vinci, e una sessione di allenamento di Thiem è molto più pesante persino di una partita ai cinque set”

Thiem che si allena con Bresnik dall’età di 11 anni dice “Mi fido di lui al 100%, mi conosce alla perfezione”

 

 

 

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