L’amarezza di Tsitsipas: “Fa male deludere chi mi sostiene. Nervoso e frustrato già in allenamento”

Stefanos Tsitsipas non cerca scuse. Il tennista greco, eliminato a sorpresa all’esordio del torneo di Wimbledon per mano dell’azzurro Fabbiano, analizza il match disputato, elogiando il suo avversario per il livello di gioco espresso, e rivela come la marcia di avvicinamento allo Slam londinese sia stata carica di dubbi e incertezze.

Nel corso della conferenza stampa, il 20enne di Atene è visibilmente affranto, ma con grande lucidità rende merito alla bravura di Thomas Fabbiano nel portare a casa un incontro che, a detta del greco, avrebbe potuto concludersi anche in tre set: “Ha giocato meglio. Era più forte di me oggi, bisogna sottolinearlo. Penso che una vittoria in tre parziali sarebbe stata ancor più meritata per il modo in cui sono stato in campo io. Solo grazie al mio spirito combattivo siamo arrivati a giocarcela al set decisivo. Non mi sono per niente avvicinato al livello espresso l’anno scorso, poi Thomas è molto migliorato rispetto al passato“.

Il semifinalista degli Australian Open torna a parlare della battaglia persa con Wawrinka al Roland Garros, indicando quel momento della stagione come causa della difficile condizione psicofisica attuale: “È stato molto, molto difficile dimenticare quella partita. Sono rimasto davvero deluso, così come sono deluso adesso. Le persone si aspettavano tanto da me. Quando ricevi un simile sostegno, una simile energia e positività da tutti, e poi rovini tutto è devastante. Dovrei essere colui che trascina i tifosi con il gioco, ma sembra che al momento non riesca a trovare un modo per farlo“.

L’attuale n. 6 del mondo ha anche riconosciuto i dubbi e le incertezze che lo hanno accompagnato all’esordio nel terzo Slam stagionale: “Ero un po’ spaventato in questi giorni, è vero. Anche in allenamento ero nervoso e frustrato, durante la sessione ieri sentivo che c’era qualcosa che non andava. Poi ho rotto la mia racchetta, cosa che non faccio mai, il che mi ha provocato una sensazione terribile. Ultimamente non sono riuscito a riposarmi a dovere. Non so perchè, probabilmente è qualcosa di mentale. Credo che alla NextGen manchi continuità, spesso non si riesce a mantenere lo stesso livello di tennis per più settimane. C’è tanta differenza tra le generazioni passate di Federer e Nadal, che alla mia età erano già dei professionisti maturi, e quella di adesso“.

Sebastiano De Caro

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