Le 11 peggiori sconfitte di Rafa Nadal sulla terra battuta

Sono ben pochi i tennisti che vantano una vittoria contro Rafael Nadal nel suo ‘habitat’ naturale, la terra battuta: si contano sulle dita di una mano chi è riuscito due volte in questa impresa. Fabio Fognini ha fatto di più: oggi ha inflitto una terza, pesantissima batosta contro Rafael Nadal, nella semifinale del Master 1000 Monte-Carlo Rolex Masters, battendolo 6-4 6-2 in un’ora e 37 minuti. Solo Novak Djokovic ha battuto Nadal su terra (7 volte), mentre al secondo posto, insieme a Fabio, ci sono l’austriaco Dominic Thiem e l’ex tennista argentino Gaston Gaudio, appunto a quota 3 successi.

Vediamo dunque la lista di giocatori capaci di superare Nadal sul rosso nel corso della sua lunga carriera:
– 7 Djokovic
3 Gaudio, Thiem, Fognini
– 2 Murray, Federer, Ferrer
– 1 Wawrinka, Soderling, Cuevas, Moya, Gonzalez, Verdasco, Coria, Zeballos, Andreev, Ferrero, Almagro, Rochus, Mutis, Lapentti, Corretja

Ecco nelle pagine seguenti le peggiori sconfitte subite da Rafa Nadal sulla terra.

Michele Alinovi e Riccardo Artuso

[tps_title]1. Buenos Aires 2005 – Gaudio-Nadal: 0-6 6-0 6-1[/tps_title]

L’ex tennista argentino Gaston Gaudio, vincitore del Roland Garros 2004, può vantare di essere in pareggio con Nadal negli scontri diretti, giocati tutti su tre: tre sconfitte e tre vittorie, queste ultime ottenute nei sedicesimi del Master 1000 di Amburgo 2003, ai quarti di finale di Bastad e poi nel 2005, nei quarti di Buenos Aires. Dopo essere stato travolto nel primo set, Gaudio ha rigirato le sorti dell’incontro, con l’insolito risultato finale di 0-6 6-0 6-1, diventando uno fra i pochissimi ad aver rifilato un bagel sulla terra rossa a Nadal. Vero, allora il maiorchino non aveva nemmeno vent’anni e il tempo del suo dominio incontrastato sarebbe arrivato di lì a poco (il primo successo al French Open sarebbe arrivato lo stesso anno): eppure, i tre successi dell’argentino rimangono una grandissima impresa.

[tps_title]2. Amburgo, Federer-Nadal: 2-6, 6-2, 6-0[/tps_title]

In questa lista non si può non menzionare la prima vittoria di Roger Federer contro Rafael Nadal su terra battuta (la seconda arriva due anni dopo, nella finale di Madrid): si tratta dell’ultimo atto del torneo Master 1000 di Amburgo. Tutto parte come da copione per il maiorchino, che vince all’esordio con un netto 6-2: lo svizzero però è bravo a rigirare la partita, chiudendo con un sonoro bagel che gli regala il titolo in Germania.

[tps_title]3. Madrid 2018, Thiem-Nadal: 7-5 6-3[/tps_title]

Facciamo un salto in avanti di undici anni e spostiamoci in Spagna, a Madrid: Rafa ha appena stabilito un nuovo record di set consecutivi vinti su una stessa superficie e il suo gioco sembra essere tornato al livello spaziale dei primi anni 2010, forse anche meglio. La “Undecima” (cioè l’undicesimo trofeo) appena conquistata a Monte-Carlo e Barcellona non fanno che accrescere la fama del più grande dominatore del mattone tritato di sempre. Ma ai quarti di finale dell’appuntamento madrileno Dominic Thiem, il giocatore, dopo lo spagnolo, più forte e più atteso nel tour sul rosso, riesce al secondo tentativo nell’intento di mettere fine alla striscia vincente così come vi aveva dato, in un certo senso, inizio: essa durava infatti fin dai quarti di Roma 2017, quando Nadal perse proprio dall’austriaco.

[tps_title]4. Roma 2017, Thiem-Nadal: 6-4 6-3[/tps_title]

Come già detto, l’austriaco ci aveva già pensato un anno prima a dargli un grande dispiacere. Dopo un avvio di stagione favorevole per la ritrovata condizione (ricordiamo, al rientro da uno stop lungo 6 mesi) ma oscurato dallo splendore del ritorno di Federer, Nadal può finalmente dedicarsi alla superficie che più gli è favorevole e lo fa in grande stile. Il Nadal che troviamo sulla terra sembra, infatti, completamente rimesso a nuovo e non lascia scampo a nessuno sul suo cammino. Perde due soli set fino al match di quarti di finale nella Città Eterna, nel quale Dominic Thiem, in costante miglioramento, esprime una prestazione strepitosa lasciando 7 game allo spagnolo.

[tps_title]5. Madrid 2015, Murray-Nadal: 6-3 6-2[/tps_title]

Il Master 1000 di Madrid è, fra quelli che si disputano sulla terra, di certo il più indigesto per Nadal, che l’ha vinto “solo” 4 volte. La finale di quest’anno è una buona occasione per il maiorchino, che però non si trova nella migliore condizione: ci arriva, infatti, dopo aver domato con fatica Tomas Berdych e, in un match abbastanza deludente, viene sconfitto in finale dallo scozzese che si aggiudica l’unico titolo nella capitale spagnola della sua carriera.

[tps_title]6. Madrid 2016, Murray-Nadal: 7-5 6-4[/tps_title]

Nuovo anno, nuovo dispiacere per Nadal causato dal britannico Andy Murray, questa volta in semifinale: successo sempre in due set, un po’ meno severo, che garantisce a Andy la conquista della seconda finale consecutiva nella capitale madrilena: a sbarrargli la strada, stavolta, è Novak Djokovic, in rimonta di un set.

[tps_title]7. Monte-Carlo 2013, Djokovic-Nadal: 6-2 7-6(1)[/tps_title]

Una delle rarissime sconfitte di Nadal sui campi del Principato, dolorosa perchè il Master 1000 di apertura della stagione sulla terra è fra i preferiti del maiorchino. Capita proprio in uno dei migliori anni vissuti da Rafa, e brucia anche perchè è l’unica sbavatura di una stagione terraiola altrimenti perfetta, inflittagli oltretutto proprio dallo storico rivale serbo, che conquista il titolo.

[tps_title]8. Roland Garros 2015, Djokovic-Nadal: 7-5, 6-3, 6-1[/tps_title]

Parliamo ancora di Djokovic, il tennista che su terra rossa ha dato più dispiaceri al maiorchino, ben 7. Due anni dopo il successo a Monte-Carlo, Djokovic rincorre ancora la vittoria al French Open, l’ultimo che manca all’appello nella sua ricchissima bacheca. Nel giorno del 29esimo compleanno dell’iberico, ai quarti di finale del torneo, Nole gioca in modo perfetto e supera Nadal in tre set. Si tratta della seconda sconfitta in carriera di Nadal a Parigi, dopo quel “maledettissimo” 31 maggio 2009, contro l’impietoso Soderling. Per tutti il titolo è ormai del serbo, che certo non si aspettava la pazzesca prestazione di Stan Wawrinka in finale. Per la prima (e finora unica) gioia parigina Djokovic avrebbe dovuto aspettare ancora un anno.

[tps_title]9. Roland Garros 2009, Soderling-Nadal: 6-2 6-7(2) 6-4 7-6(2)[/tps_title]

Ci troviamo negli Champs-Élysées, praticamente il giardino di casa Nadal. L’antagonista è un centratissimo Robin Soderling ancora al top della condizione, che dopo un match durissimo riesce a strappare il pass per i quarti (esito quotato a più di 19!), andando a terminare il suo cammino in finale contro Roger Federer. Questa sconfitta ha di fatto regalato allo svizzero l’unico trofeo del Roland Garros vinto in carriera, e, nonostante il rapporto di stima e amicizia che lega i due campioni, i fan di Rafa si disperano per l’occasione perduta.

[tps_title]10. Rio de Janeiro, Fognini-Nadal: 1-6 6-2 7-5[/tps_title]

Veniamo al nostro Fabio Fognini, che nel 2015 è stato in grado di battere Nadal per ben tre volte: prima nella semifinale di Rio de Janeiro (dove si è poi fermato in finale contro David Ferrer), poi pochissimi giorni dopo ai sedicesimi di Barcellona (6-4 7-6(6)) e infine sul duro, agli US Open, dopo aver perso i primi due set. Tre successi straordinari, che hanno portato a considerare il ligure una sorta di “bestia nera” per lo spagnolo (anche se il bilancio generale degli scontri diretti rimane molto netto, 11 vittorie e 4 sconfitte per il campione di Manacor). Il primo successo, si sa, è sempre il più bello.

[tps_title]11. Monte-Carlo 2019, Fognini-Nadal: 6-4 6-2[/tps_title]

A quattro anni di distanza dalle prime tre, la vittoria odierna di Fabio è senza dubbio quella più importante: non solo perché, nettissima, è stata compiuta sulla terra, nel torneo che Nadal ha vinto più volte in assoluto, ben 11, insieme al Roland Garros – ma anche perché questo successo in semifinale garantisce all’azzurro la prima possibilità di conquistare un Master 1000, contro un giocatore sulla carta fattibile, il serbo Dusan Lajovic. Considerato il carattere altalenante di Fognini, oltre al valore dell’avversario, purtroppo non si può dare nulla per scontato. Intanto, però, il campione di Arma di Taggia ha aggiunto un nuovo capitolo alla storia del tennis italiano.

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