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Lo strano caso di Roger Federer

Succede spesso e succederà ancora ai grandi campioni: basta una partita storta per cambiare opinione. Molte volte, le sensazioni a caldo tradiscono anche gli opinionisti più equilibrati, figuriamoci i tifosi. Detto questo, nessuno si sarebbe mai lontanamente immaginato una sconfitta di Federer a Halle – torneo vinto per 9 volte – contro Borna Coric, tennista in ascesa, ma non certo a suo agio sulla superficie verde. Eppure, il croato ha dato grande prova di forza e tenacia, riuscendo a battere Federer su uno dei suoi campi preferiti. E’ vero che si tratta di un evento, ma è altrettanto vero che ciò non sempre compromette i tornei a seguire. L’anno scorso, l’ennesimo “funerale” sportivo dell’elvetico fu anticipato di una settimana: a Stoccarda, Federer perse in tre set da Haas, ma la settimana successiva diede una lezione di tennis al malcapitato Zverev, prima di vincere Wimbledon. Quest’anno, Federer si presenta a Wimbledon con più partite vinte sull’erba e lo stesso numero di titoli del 2017, ma paradossalmente lo si da già per sfavorito.

In quest’edizione del torneo di Stoccarda, Federer ha vinto e convinto, mentre a Halle non ha convinto… e ha perso, ma da qui a designare un altro favorito per i Championship ce ne passa. La situazione altalenante del circuito ATP – in cui il numero uno del ranking è cambiato per ben due volte consecutive a causa di demeriti sportivi del precedente – non garantisce certezze a sufficienza per trovare un valido antagonista allo svizzero. Rafael Nadal – al quale è stato fatto il medesimo processo dopo la sconfitta patita da Thiem a Madrid – ringrazia e si riprende la vetta della classifica, ma nonostante questo – per l’algoritmo che regola le teste di serie – sarà comunque numero 2 a Wimbledon. Lo spagnolo – assente al Queen’s – sembra aver sciolto i dubbi sulla sua partecipazione ai Championships e senza dubbio deve essere considerato tra i papabili vincitori. Negli ultimi anni, però, il feeling di Rafa con Wimbledon si è andato sempre più ad affievolire: da ben 7 anni, infatti, il tennista di Manacor non raggiunge le fasi finali del torneo ed è stato eliminato – in tutte le partecipazioni in questo lasso di tempo – da specialisti dell’erba (in ordine cronologico: Rosol, Darcis, Kyrgios, Brown e Muller).

L’imprevedibilità dei primi turni a Wimbledon – data dalla presenza di tennisti in grado di esaltarsi solamente in questa parte di stagione – rende ancora più complessa la ricerca di un tennista in grado di sostituire Federer come favorito (ammesso che sia questo il deragliamento che porterà la finale di Halle). Se si volesse per forza fare un nome, allora direi Marin Cilic. Il numero 5 del ranking, finalista uscente di Wimbledon e runner-up degli ultimi Australian Open, rappresenta per gioco, esperienza e continuità di risultati il principale pericolo per Roger. Lo storico negativo di Nadal, la lenta risalita di Djokovic e l’instabilità degli altri giovani/top10 (Dimitrov, Zverev, Kyrgios) suggeriscono il croato come scelta più sicura. La vittoria al Queen’s – ottenuta dopo aver annullato un match point in finale a Djokovic – ha messo in luce un tennista sempre più concreto e consapevole dei suoi mezzi. Inoltre, lo scorso anno arrivò in finale sia al Queen’s sia a Wimbledon, perdendole entrambe; quest’anno, ha già migliorato lo score… chissà che non possa regalare una sorpresa anche nel più importante torneo della stagione.

 

Alessandro Leva

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