La maturità di un campione
Lorenzo Musetti conquista per la prima volta le semifinali del Roland Garros, superando Frances Tiafoe in quattro set al termine di una sfida intensa e ricca di ostacoli. Il vento forte ha condizionato l’intero incontro, complicando le scelte tattiche e mettendo a dura prova la resistenza mentale di entrambi i giocatori. Ma è proprio in situazioni del genere che si misura la stoffa dei grandi, e Musetti ha dimostrato di essere ormai pronto per stare stabilmente tra i migliori dieci del mondo.
Lo ha fatto con la sua solita eleganza in campo e con una nuova solidità, mentale e fisica. “Era complicato, c’era vento e fare le scelte giuste non era facile. Nel terzo set ero un po’ stanco, ho faticato a mantenere la calma, ma ho trovato l’energia per portarlo a casa”, ha raccontato nel post-partita.
L’evoluzione fuori dal campo
Il giovane talento azzurro ha sottolineato come il suo percorso di crescita non si sia limitato agli aspetti tecnici. Diventare padre, ha detto, lo ha cambiato profondamente: “Sono più responsabile, approccio la routine in maniera più seria, mi alleno meglio e so godermi i momenti con la mia famiglia. Anche quando non sono con me, li porto sempre nel cuore”. Un cambiamento che si riflette anche nell’atteggiamento in campo, dove oggi appare più maturo e consapevole.
Questo nuovo equilibrio gli ha permesso di affrontare con lucidità anche i momenti più complessi dell’incontro contro Tiafoe, in particolare nel terzo set, vero spartiacque della sfida: “È stata una battaglia dura, soprattutto nel break decisivo. Ma poi il quarto set, per me, è stato il migliore come qualità di gioco”, ha spiegato.
Uno stile che viene da lontano
Musetti è uno degli ultimi interpreti del rovescio a una mano, un colpo sempre più raro nel tennis moderno, ma che per lui è stato naturale sin dagli inizi. “Appena ho impugnato la racchetta, il rovescio a una mano è venuto da sé. Non ho mai pensato di cambiarlo. È complicato rispondere ai big server con questo stile, ma è anche parte del mio successo”, ha detto con orgoglio.
E poi c’è l’eleganza, marchio di fabbrica del suo tennis: “Noi italiani siamo eleganti. A parte gli scherzi, il mio è uno stile un po’ vintage. Ma mi rappresenta”. Un gioco che coniuga tecnica, grazia e coraggio, qualità che lo rendono uno dei tennisti più amati e seguiti del circuito.
Verso la gloria
La vittoria contro Tiafoe certifica la definitiva consacrazione di Musetti tra i grandi. La sua capacità di affrontare e superare le difficoltà, dentro e fuori dal campo, lo sta proiettando in una nuova dimensione. Oggi non è solo un talento precoce, ma un atleta completo, pronto a scrivere nuove pagine nella storia del tennis italiano. E Parigi, con la sua tradizione e il suo fascino, sembra essere il palcoscenico perfetto per questa nuova fase della sua carriera.