Lorenzo Musetti è pronto a prendersi il posto che merita tra i grandi del tennis mondiale. Dopo la finale conquistata al Masters 1000 di Monte-Carlo e l’imminente ingresso nella Top 10 ATP, il ventiduenne carrarino sta vivendo il periodo più brillante della sua carriera. A testimoniarlo non sono solo i risultati, ma anche le parole di chi il tennis lo conosce da vicino. Tra questi c’è Corrado Barazzutti, ex numero 7 del mondo e per anni punto di riferimento della nazionale azzurra.
Secondo Barazzutti, Musetti ha compiuto un passo decisivo nella sua evoluzione: ha imparato a “riequilibrare il suo talento con un tennis più concreto”. L’ex capitano di Coppa Davis, che da un anno collabora silenziosamente con lo staff del toscano, ha elogiato pubblicamente il lavoro svolto dal coach Simone Tartarini, guida storica di Lorenzo fin dai primi passi. “Simone ha portato in Top 10 un bambino a cui ha insegnato a giocare a tennis. Ha costruito un talento e lo sta plasmando con intelligenza. È uno dei migliori coach in circolazione”, ha affermato con convinzione.
Barazzutti ha sottolineato come Musetti abbia sempre avuto un potenziale altissimo, ma che solo recentemente sia riuscito a trovare quella continuità mentale che gli mancava: “Lo scorso anno gli mancavano ordine e fiducia. Ma era solo questione di tempo. Oggi gioca un tennis più maturo, più concreto e, come ha detto lui stesso, anche ‘più sporco’. Sa guidare la sua macchina”.
L’ingresso nella Top 10 non rappresenta un punto d’arrivo, bensì una nuova partenza. Barazzutti non ha dubbi: “Dopo Sinner e Alcaraz, in prospettiva ci sono Draper, Fonseca, Mensik e altri. Lorenzo rientra in questo gruppo. Può ambire a diventare il più forte del mondo. Perché non dovrebbe provarci?”.
I risultati lo confermano: oltre alla splendida cavalcata a Monte-Carlo, Musetti ha raggiunto la semifinale a Madrid, mostrando una nuova solidità nei momenti cruciali. È cresciuto nella gestione delle emozioni e nella capacità di adattarsi tatticamente, caratteristiche che potrebbero fare la differenza nei grandi tornei.
Barazzutti ha anche parlato del ritorno di Jannik Sinner, pronto a rientrare in campo agli Internazionali BNL d’Italia dopo una lunga pausa. Nessun allarme secondo l’ex capitano azzurro: “Jannik non era infortunato. I giocatori del suo livello si prendono spesso delle pause. Credo che sarà nelle condizioni perfette per farsi valere”.
La pausa forzata potrebbe rivelarsi strategica per affrontare al meglio la stagione sulla terra battuta e poi l’estate sul cemento. Secondo Barazzutti, Sinner saprà ritrovare il ritmo competitivo senza difficoltà, grazie alla sua mentalità e alla solidità del suo gioco.
Con Musetti sempre più consapevole del suo potenziale e Sinner leader già affermato, il tennis italiano si prepara a vivere un’epoca d’oro. I successi dei due giovani azzurri, uniti al lavoro dietro le quinte di tecnici come Tartarini e Barazzutti, rappresentano una garanzia per il presente e il futuro del movimento.
“Se Lorenzo continua così, siamo in una botte di ferro”, ha concluso Barazzutti. E guardando ai risultati, è difficile dargli torto.
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