Tennis. L’edizione 2015 del BNP Paribas Open di Indian Wells porta con sé l’inizio di una nuova fase nella stagione in corso, con i riflettori che si spostano sugli U.S.A. nei primi mille dell’annata di tennis.
Se nel corso di questo mese sarà possibile vedere nuovamente all’opera lungodegenti come Juan Martin Del Potro, Tommy Haas e Laura Robson, anche se non sono riusciti a rientrare in tempo per la settimana in corso, un ritorno eccellente è sicuramente quello di Mardy Fish, tennista americano che ha abbandonato il tennis professionistico, dedicandosi per un po’ di tempo anche al golf, a tempo indeterminato a causa di numerose problematiche legate principalmente alla salute ed ai tanti dubbi che possono sorgere quando la speranza sembra ormai una cosa lontana e intangibile.
Sono passati sette anni da quella finale che lo vide opposto a Novak Djokovic, vincitore finale in quella rassegna del 2008, alla quale Mardy arrivò dopo aver sconfitto anche Roger Federer: il palcoscenico di Indian Wells è lo stesso di allora, e se magari le aspettative non saranno le stesse, l’eco di un suo fragoroso ritorno ai campi da tennis sembra essere il fattore più importante, nonostante i 33 anni suonati.
Se al primo turno lo attende il connazionale Ryan Harrison, ed in caso di vittoria il Top5 Kei Nishikori, poco importa: la priorità del ragazzone di Edina (qui potrete trovare la sua storia) è quella di tornare a competere dopo aver sconfitto gran parte dei suoi demoni, i problemi psicologici e gli attacchi d’ansia che lo hanno perseguitato negli anni, chiudendo nel modo migliore una carriera da grande, checché se ne possa dire.
La grande amicizia con Andy Roddick, la moglie Stacey e la sua passione per il tennis; veicoli fondamentali per una storia che sembra aver già affrontato le sue fasi più buie e che si avvia ad un nuovo inizio, anche perché la vita è tutta un’altra cosa, che può prescindere dal professionismo ma non da una nuova fiducia in se stessi e una nuova idea di prospettiva.
Il suo protected ranking di N.25 del mondo gli consentirà di prendere parte a ben nove tornei, senza considerare le eventuali wild card, nelle prossime 32 settimane, permettendogli di realizzare nuovamente i suoi sogni sportivi, competendo a Parigi, negli incantati courts di Church Road e arrivando perfino a solcare nuovamente i campi di Flushing Meadows.
I nuovi inizi fanno bene, e sono anche quelli più importanti visto che il risultato sportivo, alla fine dei giochi, risulterà praticamente ininfluente. Il grande ritorno di Mardy Fish è una vittoria per il tennis e per chi riuscirà a trarre dalla sua storia nuove forti motivazioni per se stesso o per chi, come lui, avrà bisogno di tornare a sperare per raggiungere l’obiettivo più bello, anche se contemporaneamente sarà il più difficile. Immaginarsi la sua entrata sul campo, le sue sensazioni e tutto ciò che si lascerà alle spalle con il suo sorriso sulle labbra. Buona fortuna Mardy.
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