Secondo il giovane Matteo Berrettini, numero 104 delle classifiche mondiali, è ancora troppo presto per decretare la fine del dominio dei Fab Four: “Se guardiamo il ranking, non mi sembra proprio (Nadal e Federer sono attualmente al primo e secondo posto) ma capisco cosa si possa pensare: malattie, interventi, fatica, tempi di recupero sempre più lunghi“, ha detto il 21enne.
“Posso capire come si senta Djokovic, dopo questi anni da giocatore dominante nel circuito, posso capire che Murray abbia problemi a tornare dopo degli interventi, ma sinceramente io, come tennista professionista e fan, non mi chiederei cosa persone come Federer, Nadal, Djokovic o Wawrinka possano fare, ma come sono riusciti a raggiungere i livelli a cui ci hanno abituato. Non sono stati, ecco, normali”.
Riguardo il maggiore cambiamento che vorrebbe vedere nel tennis, Berrettini risponde: “Tra i tornei ATP e i Challenger c’è troppa differenza, premi, hotel, organizzazione. Ovviamente i numeri non possono essere gli stessi: i “Top player” rimangono sempre “Top player”, ma anche noi che siamo sotto il loro livello meritiamo attenzione, perché permettiamo ai migliori di brillare. Intendo, non ci sarebbe alcun Federer senza i Matteo Berrettini o i Thomas Fabbiano“.