I migliori di sempre

Molti soffrono pensando che Federer e Nadal non sono più quelli dei vecchi tempi. Io in realtà credo che siano sempre i migliori, oggi più che mai.

Molte volte ci sorprendiamo a sentire nostalgia di quando avevamo trent’anni. Poi ci si ricorda di aver sentito nostalgia di quando se ne aveva venti, e a vent’anni di quando se ne aveva diciotto. Intanto, non ci rendiamo conto del tempo sprecato a soffermarsi su tutto ciò. Attraverso questa trappola mentale così malvagia, riteniamo che il passato ci ha resi felici più del presente, ma la cosa più assurda è che crediamo che anche il futuro non sarà migliore del presente.

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Essere fan di Federer, per esempio, e averlo visto perdere nella finale di Wimbledon 2015 e aver provato dolore per la sconfitta significa essere umano. Il dolore fa parte inevitabilmente di ciò che ne siamo, tranne alcuni tipi di sofferenza. Coloro che hanno visto Djokovic ruggire dopo il match point nel Centre Court, e si sono rifugiati nel ricordo nostalgico della finale del 2012, o del 2003, per non soffrire, sono caduti inevitabilmente nella trappola, non facendo una favore ne a se stessi, ne al loro giocatore amato. Probabilmente il ricordo del passato glorioso è servito ad alleviare il dolore, ma ha fatto anche aumentare la sensazione di un passato irrecuperabile. Poi, tra qualche anno, i suoi tifosi penseranno alla finale del 2015 come un momoento felice, e diranno: “Quelli almeno erano tempi in cui a 34 anni faceva finali negli Slam”. Insomma, rimpiangeranno il passato che ora detestano.

Quando guardiamo indietro, generalmente il passato ci sembra migliore di quanto lo sia in realtà, perché il cervello lo rende così. Esso offusca e elimina tutti i ricordi negativi e le sofferenze, poiché per natura cerchiamo di evitarli. Eliminandoli proviamo più gioia nel vivere, e dunque più probabilità di sopravvivere. Il problema è quando abusiamo di questa tendenza, che ci fa costantemente guardare indietro in maniera positiva e non al presente.

Ricordare il passato è fondamentale, poiché salvando i nostri ricordi salviamo noi stessi, la nostra identità. Ma vivere nel passato, senza guardare il presente e il futuro, significa non capire la principale funzione del passato stesso.

Rafa Nadal, Roger Federer, Novak Djokovic e tutti gli altri campioni non sono video su You Tube. Sono parte della cosa migliore che abbiamo, il nostro presente. Godiamoceli senza pensare ai nostri ricordi. Sono i migliori di sempre. Ora e per sempre.

Fonte: puntodebreak.com

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