Murray e gli altri papà nel tennis

Domenica notte Andy Murray è diventato papà: è nata la figlia sua e di Kim Sears. La Scozia festeggia, il campione pure e noi con lui.

Qualche giornalista si è già chiesto se questo importante avvenimento avrà delle ripercussioni sulla carriera di Murray: gli darà maggior fiducia o minor concentrazione?

Chi tra i grandissimi, in questi anni e prima di lui, è diventato padre ne ha spesso tratto benefici. Wawrinka è diventato un campione dopo la nascita di Alexia, nel 2010, Federer lo era prima del 2009 e lo è ancora nel 2016 (longevità, signori), Djokovic ha dedicato parole bellissime lo scorso anno al suo Stefan: “Diventare padre ha portato molta gioia e energia nella mia vita, che ora sto provando a trasferire anche sul campo”. Un anno dopo, possiamo affermare che l’obiettivo è stato raggiunto con un certo margine.

I primi commenti dopo la notizia della gravidanza di Mirka, nel 2009, erano tutti sul “Federer si ritirerà”, “Al massimo arriva a Londra, poi vorrà dedicarsi alle bambine”. Nel 2016 siamo ancora qui ad elencare i suoi record.

Insomma, è diventato evidente agli occhi di tutti che essere padri e campioni è assolutamente conciliabile anche in uno sport con continui viaggi per il mondo come il tennis.

Comunque con questa nascita Murray aggancia Djokovic e Wawrinka, Federer se la viaggia con distacco (non vale, li fanno a coppie) mentre Nadal resta al palo. Ha detto che si adeguerà al termine della carriera. Ineccepibile.

Tutto questo discorso mi serviva da premessa per invitare Nadal a ingranare la marcia giusta, perché noi tifosi desideriamo a gran voce una competizione futura tra i loro figli/e come quella consumata in questi anni tra lui, Federer, Murray, Djokovic e Wawrinka. Le gemelline di Roger e Mirka hanno sei anni come la figlia di Wawrinka, quella di Murray è piccola ma sul pezzo, i gemellini di Roger e Stefan Djokovic sono quasi coetanei e sarà interessante vedere chi sarà il migliore negli head to head.

In ultimo, già mi immagino Murray imprecare e maledire il mondo per un innocuo cambio di pannolini, né più né meno di come fa in campo. E no, nel suo caso nessuno ha avuto remore di eventuali ritiri, nessuno sembra essersi preoccupato: e non perché tennis e paternità possano effettivamente andare d’accordo, come ampiamente dimostrato, ma perché Murray non ha fan.

Qualcuno lo ha, a dire il vero, nella redazione di Tennis Circus: ecco perché facciamo tanti sinceri auguri a questo burbero ma autoironico campione e alla sua splendida famiglia!

 

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