Nadal e Federer out, chi sarà il nuovo Re?

LA NUOVA CLASSIFICA – L’ATP ha aggiornato, ieri, come di consueto il ranking maschile. Alla luce dei recenti risultati asiatici, con 12.900 punti, Novak Djokovic mantiene incontrastato la leadership del circuito anche se ora è tallonato, molto da vicino dallo scozzese Andy Murray, 10.485 punti.  Solo 2.415 punti distanziano Murray dal serbo. E, pensare che erano più di 7.000, avete letto bene, solo a metà anno,  quando  Novak vinceva il Roland Garros e si candidava per un posto nel leggendario olimpo del Grande Slam.

Seguono, poi, nell’ordine,  Stan Wawrinka (5820),  Milos Raonic(4690), e Key Nishikori (4650). Il numero tre del mondo, Wawrinka, viaggia a poco più di 7000 punti da Djokovic  e quasi 5000 da Murray! Lo svizzero è forte della vittoria di ben quattro titoli: dopo quello di inizio anno Chennai, ha conquistato Dubai, Ginevra e gli Open degli Stati Uniti. Ma, a 31 anni, non crediamo possa essere il nuovo che avanza. Mentre, Raonic che di anni ne ha 25 (vittoria a Brisbane. semifinale agli Australian Open, finale ad Indian Wells, al Queens e soprattutto a Wimbledon) e Nishikori, 26, (vittoria a Memphis, finali a Barcellona, Toronto e Miami) traggono, piuttosto, vantaggio dal meccanismo di calcolo dei punti, non avendone parecchi da difendere, piuttosto che dalla effettiva importanza dei risultati raggiunti.

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 CHE FINE HANNO FATTO I FAVOLOSI FANTASTICI QUATTRO?  Dei favolosi fantastici quattro, rimangono così solo Novak Djokovic e Andy Murray. Murray, a Shanghai, ha vinto il suo sesto titolo stagionale. Nell’anno della sua seconda vittoria a Wimbledon. Djokovic dopo la vittoria del Roland Garros ha, invece, praticamente spento l’interruttore. Diventando sempre più nervoso e vulnerabile. Come dicevamo, il futuro non si potrà chiamare Wawrinka o Kei Nishikori e Milos Raonic che sembrano poco all’altezza per un post al top del ranking mondiale.  Fortunatamente, per il tennis, il ricambio generazionale sembra dietro l’angolo. Con Thiem in top ten, Alexander Zverev sempre più alle porte e, poi, Kyrgios, Fritz…

Il problema per questi, bravi, ragazzi sarà quello di non fare rimpiangere la classe di Roger, la grinta di Nadal….Un compito non proprio facile ma, il mondo gira e,se il Re è morto, allora, Viva il Re!

FUORI DALLA TOP-FIVE – Sembrano, infatti, passati secoli da quando Rafael Nadal e Roger Federer si contendevano la leadership del circuito. I due hanno dato vita ad una delle rivalità più appassionanti del mondo dello sport.

Si affrontavano in quasi tutte le finali. E facevano a turno per apporvi il loro sigillo. Ma, ora, dopo tredici anni di dominio assoluto, Rafa Nadal and Roger Federer sono fuori dalla top-five. E cosa ancora più rilevante, sembrerebbe molto difficile, anche, un  loro rientro. Se guardiamo la Race, ovvero, la classifica stilata in base ai risultati stagionali, Federer sarebbe il numero 14 del mondo, mentre, Nadal, un pò meglio, numero 7.

LA PEGGIORE STAGIONE DI SEMPRE – Per Roger Federe​r, attualmente numero otto del ranking, si è trattato, probabilmente, della peggiore stagione in carriera. Lo svizzero è fermo a 3720 punti. Dopo la finale raggiunta a Brisbane è arrivato in semifinale agli Australian Open, dove si è arreso al vincitore Djokovic. Da quel momento: un incubo!  Si è infortunato al ginocchio sinistro, almeno così dicono le fonti ufficiali, mentre giocava con le sue gemelline. Costretto al primo intervento in carriera… i forfait a Dubai, Indian Wells, Miami… Il rientro a Montecarlo. Poi Roma. Poi, per preparare al meglio Wimbledon, la decisione che nessuno avrebbe mai voluto vedergli prendere. Un vero shock per tutto il mondo tennistico. Salta una prova del grande slam, il Roland Garros.

Ma, nonostante ciò, a Wimbledon si ferma in semifinale e vedendo la precaria condizioni fisica rinuncia alle Olimpiadi, agli Us Open ed alle Finals. Per Federer si tratta così del primo anno senza avere vinto un titolo. E si prospetta addirittura l’uscita dalla top ten. A fine anno si parla di quindicesima posizione. Mentre qualcuno parla di ritiro imminente.

FORTUNA CHE ESISTE IL DOPPIO! Stagione pessima anche per Rafael Nadal.  Lo spagnolo, al contrario dello svizzero,  è, tuttavia, riuscito a conquistare quantomeno due titoli: Barcellona e Montecarlo. Entrambi  sulla terra. Superfice sulla quale rimane sempre un osso duro da fare fuori. Ha anche raggiunto al finale a Doha ma, la nota inaspettata per il maiorchino proviene dal doppio. Disciplina che, probabilmente per allenarsi, sta giocando con sempre più maggiore frequenza. Ma grazie alla sua bravura al rete ed alla sua tempra i risultati non sono tardati ad arrivare.  Nel pianeta dei fratelli Bryan, di Jamie Murray, Bopanna, Dodig…

Nadal ha vinto il titolo a Pechino e, in coppia con Marc Lopez udite, udite, addirittura l’oro olimpico con la sua tanto amata Spagna. Certo, la settimana scorsa ha perso contro Troicki a Shanghai e quella prima contro Dimitrov a Pechino. A New York si  è arreso al quinto set  a Lucas Pouille ed a Cincinnati ha perso per l’ennesima volta contro Borna Coric. Si parla sempre più di ritiro, anche se lo zio, consola tutti prospettando un Nadal, nuovamente, vincente in uno slam.

 

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