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Rafa, e se la fine stesse bussando?

Rafael Nadal si sta rendendo protagonista di un triste finale di stagione, con le ultime due sconfitte a Pechino e Shanghai patite da due avversari medio livello. Ma c’è ancora speranza per Rafa?

INDOOR – Lo si sa, Nadal l’indoor non lo ha mai digerito, anche negli anni migliori faticava a vincere in Autunno, e quest’anno forse non avremmo dovuto aspettarci grandi risultati da lui, anche se l’anno scorso i migliori risultati ce li aveva mostrati proprio in questa parte dell’anno. Ma mentre la qualificazione al Master di fine anno si fa sempre più difficile, ma da agguantare a tutti i costi, quello che forse pesa è vederlo giocare così: molle in campo e soprattutto quasi indifferente, mentre un avversario di medio-basso livello, lo sta eliminando da uno dei quindici tornei più importanti della stagione. Ma forse le sue ultime dichiarazioni: “A volte continuare a competere non è la scelta migliore. Devo parlare col mio team e mio zio per capire quale sia la soluzione migliore per me, fanno sperare nella scelta migliore. Mollare quest’anno e dare tutto per un 2017 di fuoco.

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IL 2016 Rafa in questa stagione è sprofondato nella mediocrità con prestazione in continua discesa. Si pensava alla guarigione quando al Monte Carlo Country Club lo abbiamo visto sorridente mordere il suo nono trofeo nel principato. Pensavamo che fosse tutto finito, ma un malandato polso lo costringe a dare forfait in un Roland Garros dove avrebbe potuto dire la sua. Da qui, senza contare le Olimpiadi, per Rafa è una caduta senza fine. Perde a Cinccinati da Coric e allo Us Open da Pouille in un match splendido per intensità e colpi. Ma questo a Rafa non deve bastare, non deve ridursi a semplice lottatore, deve trovare almeno un ultimo trionfo degno del suo nome, ma le cartucce sembravo finite.

LA FINE BUSSA? – Ha senso quindi continuare? L’Ora è arrivata? Sono domande che echeggiano pesanti come un macigno dopo ogni sconfitta nella testa dell’ex invincibile di Manacor. I tempi in cui si mangiava top-ten come fossero corn-flakes alle sette del mattino sono passati, ma di questo se ne è accorto anche lui. Quello di cui si deve rendere conto è che, forse, è meglio farla finita, per evitare di macchiare il nome che lo ha reso uno dei più grandi nella storia del nostro sport.

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Gianluca Henry

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