Novak Djokovic, in cosa può migliorare?

I punti di forza di Nole
L’avvento di Boris Becker nel player box di Djokovic  ha contribuito in maniera determinante alla svolta che ha portato il campione serbo a vincere tutto, o quasi. Con il tedesco al suo fianco ,  Nole ha vinto la metà dei suoi Slam e ben 21 titoli Atp. Indubbiamente l’apporto del campione tedesco è ben visibile sia dal punto di vista tattico che mentale. L’attitudine di Djokovic  è sempre stata quella di un forte ribattitore ed è su questo che Becker ha lavorato rendendola ancor più incisiva. Mentalmente, Nole è divenuto una vera e propria “macchina da guerra” quando la posta in palio si alza. É ai limiti dell’incredibile la sua capacità di alzare il livello di concentrazione quanto più è importante il momento di gioco che si vive. Infine, la superiorità fisica del belgradese ha fatto il resto, rendendolo  dominatore assoluto del tennis attuale. Eppure , il numero 1 del mondo,  ha ancora qualche falla nel suo ingranaggio ai limiti della perfezione.

Nole  madrid 10

 

I punti deboli
É fuor di dubbio che, ancora adesso, sia il gioco a rete il punto debole di Nole. La manualità necessaria  nei pressi del nastro non è nel corredo genetico di Djokovic e ,forse, non vi sarà mai. Il disagio nel suo approccio a rete è ben visibile poi  nell’”abuso” che, talvolta, Nole fa dei drop-shot; quasi un voler tranciare di netto lo scambio, anziché avventurarsi in  campi che potrebbero rivelarsi minati. Uno strano  paradosso , ripensando alla maestria che fu di Boris nel gioco al volo. Ma tant’è, se un aspetto del gioco di Djokovic abbisogna  di lavoro, è senz’altro questo.

Da domani, a Madrid, dove Nole esordisce contro Borna Coric, sapremo se, basandosi su quei punti deboli , qualcuno saprà costruire l’impresa di battere il numero 1 più dominante di sempre.

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