Novak Djokovic: numeri impressionanti da grande campione. Trionferà anche sul cemento nordamericano?

Quando siamo testimoni del genio di Novak Djokovic, i nostri occhi sono ipnotizzati dalle sue semplici ma spettacolari esecuzioni. I nostri occhi confermano che questo ragazzo viene da un altro pianeta. A Wimbledon, Novak ha dimostrato ancora una volta quanto il suo tennis sia virtuoso. Durante le due settimane londinesi, il livello medio è stato come sempre altissimo, ma i numeri che Nole ha realizzato dovrebbero appartenere ad un altro sport- uno sport dove ogni palla torna indietro sempre sulla linea. I suoi numeri  appartengono ad un super uomo, tanto sono straordinari. Il livello medio del nostro sport non è dove Djokovic vive- lui vive su una collina in un’altra valle, dove il sole splende sempre e l’erba è sempre tagliata ad 8 mm, come sul Centre Court di Wimbledon.

Se confrontiamo i suoi numeri con quelli degli altri 127 giocatori a Londra, possiamo osservare che lui è avanti in quasi tutte le statistiche. Se escludiamo i servizi vincenti, dove si trova a -1 % rispetto al livello medio del torneo, Djokovic ha numeri miglior sotto tutti gli aspetti: la percentuale di prime in campo (+8%),  i punti vinti con la prima (+2%), con la seconda (+11%), la palle break salvate (+19%) e i game vinti al servizio (+11%).

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Anche in risposta, le statisitche di Nole sono impressionanti: risposte tenute in campo (+1%), punti vinti in risposta alla prima di servizio (+4%), alla seconda (+5%) e le palle break convertite (+3%).  Inoltre, il serbo ha vinto il 56% di punti da fondo campo (+8% rispetto alla media del torneo) e il 68% a rete (+4%).

Insomma, questi numeri dimostrano perché Djokovic è il numero 1, e perché ha vinto così tanto quest’anno. Per gli avversari che si trovano dall’altra parte della rete, tutto ciò è davvero scoraggiante: il serbo serve meglio, risponde sempre, ed è sostanzialmente io migliore in tutti gli aspetti nel 2015. Finora, si è aggiudicato tutti i titoli più importanti, a parte il Roland Garroa: ha trionfato in due Slam su tre, e in 4 master 1000 su 5 (bisogna considerare che ha saltato Madrid).

Tutto ciò non può che confermare il dominio di Nole, e non può che confermare che il favorito per i prossimi torneo è sicuramente lui. La parte di stagione che sta per iniziare si gioca sul cemento, la superficie sicuramente più congeniale per il suo gioco, come dimostrano gli innumerevoli titoli vinti da Djokovic su questo terreno. Stranamente, però,  negli ultimi anni il numero 1 ha fallito durante l’estate americana. L’ultimo torneo vinto in questo periodo infatti risale al 2012, quando conquistò il torneo di Toronto, mentre l’ultimo Us Open vinto è quello del 2011. Insomma, sono quattro anni che il serbo non conferma le aspettative durante l’estate sul cemento.  Dal 2011, per un motivo o per l’altro-  l’anno scorso per il matrimonio, due anni fa per un Nadal in versione mostruosa- delude in America. La realtà è che Nole ha trionfato ben 3 volte a Wimbledon, e solo una a New york, una situazione davvero strana, che fino a qualche anno fa nessuno si sarebbe aspettato, a maggior ragione se pensiamo ai 5 successi di Djokovic in Australia. Paradossalmente, se escludiamo il Rolans Garros, è proprio lo Us Open lo Slam peggiore per lui.

Tutti questi fattori, però, potrebbero far crescere ulteriormente le motivazioni per il serbo, che ha una grandissima voglia di rifarsi, e cancellare le sconfitte dello scorso anno.  Già à Cincinanti, Nole avrà la grandissima cha c’è di diventare il primo tennista della storia a realizzare il Career Golden Master- ovvero vincere tutti i master 1000.

Tutti i numeri che il numero 1 ha in questo 2015, ci fanno davvero pensare che abbia grandi possibilità di dominare anche il resto della stagione. Insomma, non è ancora finita l’era di Djokovic, e molto probabilmente durerà ancora a lungo.

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