La caduta degli dei, Novak ma che combini?

Anche gli dei a volte cadono. Novak Djokovic chiude nel peggiore dei modi la sua esperienza agli US Open 2020 con una squalifica evitabile se solo il numero 1 della classifica ATP avesse prestato un po’ più di attenzione.

Il serbo scaglia una palla verso il fondo del campo dopo aver perso un punto, un gesto di stizza senza malizia ne intenzionalità che però termina addosso ad uno dei giudici di linea che cade a terra. È proprio Novak Djokovic uno dei primi ad arrivare per le scuse e per sincerarsi delle sue condizioni ma questo non è bastato all’arbitro per chiudere un occhio.

Dopo un conciliabolo durato una decina di minuti è arrivata la decisione: gli US Open di Novak Djokovic finiscono qui. Al turno successivo passa lo spagnolo Carreno Busta che, in quel momento, si trovava in vantaggio per 6-5. Ma era solo il primo set.

Il serbo ha provato a spiegarsi con l’arbitro sostenendo la tesi della “non intenzionalità” ma per lui non è arrivato nessuno sconto. “È la prima volta in carriera che mi succede una cosa simile” ha aggiunto il numero 1 dell’ATP e fondatore della neonata PTPA ma nemmeno questo è bastato.

Si chiude nel peggiore dei modi la campagna americana di Novak Djokovic, grande favorito alla vigilia del torneo vista anche la concomitante assenza di Rafa Nadal e Roger Federer. Il serbo, che in questo 2020 aveva mantenuto illibato il suo score – fatto di sole vittorie – esce a testa bassa da Flushing Meadows.

Sono subito arrivate le scuse da parte di Novak Djokovic attraverso il suo profilo Instagram: “Sono triste e deluso da quello che è successo. Chiedo scusa al giudice di linea che, grazie a Dio, sta bene. È stato un gesto involontario ma sbagliato. Chiedo scusa agli US Open e tutte le persone che vi lavorano. Grazie alla mia famiglia e al mio team per esser sempre al mio fianco” si legge nella nota.

 

 

 

Diletta Barilla

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