Pietrangeli: “Sinner in un fortino a Roma? Deve stare con i suoi amici!”

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Un rifugio per Sinner al Foro Italico?

Jannik Sinner si prepara a tornare in campo per il Masters 1000 di Roma, in programma dal 7 al 18 maggio. Per l’occasione, il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi, ha pensato di realizzare una suite esclusiva all’interno del Foro Italico, un luogo riservato solo al numero uno del mondo, al suo team e alla sua famiglia. L’intento è quello di offrirgli uno spazio protetto per rilassarsi tra una partita e l’altra, lontano dalle pressioni del pubblico e dei media.

L’idea, però, non ha trovato tutti d’accordo. Tra le voci critiche spicca quella di Nicola Pietrangeli, leggenda del tennis italiano, che ha espresso apertamente il proprio disappunto: “Tutta questa idolatria per Sinner che ha bisogno di questo piccolo rifugio? Ma ha 23 anni e deve stare con i suoi amici, che fa, si mette lì e si chiude dentro? Tutti andranno a rompergli le scatole, non la trovo una grande idea tra tutte quelle di Binaghi”.

L’opinione di Pietrangeli: tra scetticismo e avvertimenti

Oltre a criticare l’idea della suite, Pietrangeli ha lanciato un monito ai tifosi italiani, spesso volubili nei confronti dei propri beniamini: “Spero che alle prime sconfitte la gente non si scorderà di lui”. Secondo l’ex campione, molti appassionati di tennis tendono a dimenticare rapidamente chi ha fatto la storia di questo sport, concentrandosi solo sul presente.

Pietrangeli ha anche sottolineato le differenze tra il tennis moderno e quello della sua epoca: “Questo tennis di oggi non mi appartiene, è come la Formula 1, vanno a 350 all’ora”. Ha poi ricordato che ai suoi tempi le cifre in palio erano ben diverse: “Per vincere Parigi oggi danno 2,5 milioni di euro, io ho vinto 150 dollari”.

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La Coppa Davis e l’eredità del passato

Oltre al caso Sinner, Pietrangeli ha parlato della Coppa Davis, competizione alla quale è profondamente legato e che ha vinto da capitano nel 1976. Detiene ancora oggi il record assoluto di partite disputate nella competizione: ben 164 tra singolare e doppio. Per lui la Davis resta qualcosa di unico: “Non c’è un mental coach che ti può insegnare a giocarla”. Ha poi elogiato Fabio Fognini, sottolineando il suo impegno costante per la squadra italiana: “Ha sempre dato il massimo per la Davis, nessuno gli può dire niente”.

Un dibattito aperto

L’idea della suite dedicata a Sinner continua a far discutere. Da un lato, chi sostiene la necessità di tutelare un campione in ascesa, evitandogli pressioni eccessive; dall’altro, chi ritiene che un trattamento del genere possa essere eccessivo e persino controproducente. Quel che è certo è che Sinner, al netto delle polemiche, resta il punto di riferimento del tennis italiano e mondiale. E, al Foro Italico, avrà tutti gli occhi puntati su di sé.

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