Quarti di finale, si fa sul serio e per la prima volta Jannik soffre in avvio concedendo il break nel terzo game. La reazione è immediata: Sinner prende di mira la linea di fondo e si procura tre palle break, trasformando la terza nel 2-2. La mobilità dell’australiano è una spina nel fianco e costringe a scambi lunghi ad alto rischio. Con pazienza e un paio di prime provvidenziali – punti balsamici e veloci – Jannik si porta sul 3-2. L’aspetto positivo di misurarsi con un tale muro di gomma – ma molto veloce e vicino al campo eh, non uno che la butta di là e basta – è la possibilità di entrare in ritmo, così Sinner risale da 40-15 a palla break, ma il suo rovescio s’infrange sul nastro e siamo di nuovo pari (3). Poi i servizi tengono e si veleggia fino al 5-4 Sinner. Nel decimo game De Minaur sfodera tutti i suoi progressi in battuta per cavarsi da un 30/30 velenoso. A ruoli invertiti è Sinner a salvarsi con lo smash: 6-5. De Minaur picchia con forza e trascina il set a giusto tiebreak. La roulette bulgara vede un paio di dritti sbagliati di Sinner che va sotto, poi recupera e gira sul 3-3. De Minaur adesso vola, prende tutto e trova buone soluzioni mentre Jannik perde la misura e il set.
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