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QUELLO SMASH CHE HA CAMBIATO LA STAGIONE

Parigi. Era un venerdì di inizio giugno e sul Philippe Chatrier scendevano in campo i due migliori giocatori di tennis al momento in circolazione. Novak Djokovic e Rafael Nadal davano luogo all’ennesima battaglia tra di loro e, con lo spagnolo sempre avanti e sempre ripreso, si arriva al quinto set. Djokovic breakka Nadal e si porta sul 4-3 e servizio. Qui il blackout, ma Nole porta comunque il gioco ai vantaggi. Tuttavia, Nadal si procura due palle break, che vengono brillantemente annullate dal serbo.
Nel punto successivo, Djokovic si apre abilmente il campo e vola a rete per chiudere il punto, ma accade l’incredibile. Il numero uno del mondo frana letteralmente in rete, nonostante riesca a conquistare il vantaggio. Ma, come da regolamento, è invasione ed è vantaggio iberico, che Nadal non spreca e permette allo stesso spagnolo di proseguire nel match, riacquistare fiducia e conquistare prima la finale e poi la vittoria contro Ferrer nell’ultimo atto.
Ed ora, che Nadal, escluso Wimbledon, ha conquistato tutti i tornei a cui ha partecipato, sorge un dubbio. E se quello smash fosse stato completato? Cosa sarebbe successo se Novak Djokovic avesse conquistato quel gioco e la vittoria ai danni di Nadal in quel di Parigi?
Bella domanda, nel senso che il tennis è uno sport atipico, imprevedibile, ma nel quale, allo stesso tempo, conta molto la componente mentale oltre a quella puramente fisica e tecnica.  Parigi è stato ed è tutt’ora il “giardino di casa” di Rafael Nadal ed è più che palese che un’eventuale sconfitta, a pochi mesi dal rientro in campo dopo l’infortunio, avrebbe messo qualche incognita in più nella testa del maiorchino.
Invece Djokovic ha sprecato tutto, in primis la possibilità di completare il “Career Grand Slam” ossia di vincere tutti e quattro i tornei dello Slam, ma, oltretutto, ha consentito al suo avversario di acquisire ancora maggiore consapevolezza nei propri mezzi, che, tutt’ora, lo rendono imbattuto sul cemento, da 2 mesi a questa parte.
Probabilmente, quello smash ha cambiato la stagione. Potrebbe anche sembrare strano, ma il rischio che sia effettivamente stato così è alto. Non c’è la riprova sicura, ma proviamo ad immaginare come sarebbe andata, passo per passo, se Nole avesse veramente vinto il Roland Garros.
Innanzitutto, Djokovic sarebbe stato praticamente inarrivabile per chiunque in classifica, in quanto sarebbe volato a più di 13000 punti, contro i 9000 circa del suo diretto inseguitore. Nadal sarebbe invece scalato in quinta posizione, sopravanzato da Ferrer, con meno di 6000 punti.
A seguire, il torneo di Wimbledon, solitamente a sé stante, con Nadal che esce al primo turno, per mano di Steve Darcis e Djokovic che perde in finale da Murray. Per lo spagnolo, prima sconfitta a Parigi dal 2009 quando Robin Soderling lo estromise dal torneo, e disastro a Londra avrebbero significato una pressione da parte dei media a livello esorbitante. Qualcosa di insostenibile anche per un campione del suo calibro, che l’avrebbe, sempre probabilmente in quanto non abbiamo certezze, ad aumentare il carico della preparazione in vista della trasferta americana, per mettere “una pezza” ai pochi risultati ottenuti nei precedenti Slam.
Due possibili sarebbero state le conseguenze, la prima avrebbe significato una ricaduta per Nadal, a causa dell’eccessivo sforzo, mentre avrebbe anche potuto arrivare negli USA e vincere tutto, chissà..
Ma, se quello smash fosse andato a segno, ora non starebbe per recuperare il numero uno del mondo, non avrebbe vinto gli US Open più con la testa che con il fisico, non staremmo probabilmente parlando della più grande stagione della carriera dell’iberico.
Dopo questo giro immaginario della stagione, dopo queste fantasie riguardo il possibile esito di tutto l’anno, torniamo alla realtà, che vede Djokovic soffrire Nadal, che si appresta a sottrargli lo scettro di numero uno ATP e tenerlo per parecchio tempo, poiché Rafa, fino agli Australian Open, non ha punti da perdere, a differenza del suo avversario, che deve confermare la vittoria nello Slam australiano.
Però, se quello smash…

 

Andrea Menozzi

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