Qui Madrid. Arrivano i quarti di finale

Il secondo master 1000 dell’anno sulla terra rossa entra nel vivo con i quarti di finale.

Meno sorprese in questo secondo appuntamento sulla terra battuta, rispetto a Montecarlo, dove la Next Gen ha tentato con successo di insidiare il dominio dei big three. In Spagna, l’egemonia sembra rispettata e Madrid mantiene sempre il suo enorme fascino. In questa edizione il torneo è ancora più interessante, dato il ritorno di sua maestà Roger Federer sulla terra battuta. Anche Nadal arrivava a Madrid con una grandissima voglia di riscatto dopo la delusione monegasca. Lo stesso vale per Djokovic. Tutto pronto per un fine settimana entusiasmante.

Gli ottavi di finale. 8 match in programma per gli ottavi. 8 grandi partite.

Si parte con un gradito ritorno: Marin Cilic. Il croato fatica contro l’ostico Laslo Djere ma si aggiudica il match in rimonta dopo aver concesso il primo set all’avversario (risultato finale 4-6, 6-3,6-2). Il croato ha dimostrato una grande solidità al servizio e una condizione atletica in crescita. Queste armi gli serviranno tantissimo oggi nei quarti, quando affronterà Novak Djokovic. Nole dal canto suo ha regolato in due set Jeremy Chardy (risultato finale 6-1,7-6). Facile nel primo set, vinto in mezz’ora ma nel secondo parziale ha dovuto alzare il suo livello di gioco e lottare più del previsto. Chardy trascina Djokovic al tie-break, ma alla fine il numero 2 del mondo porta a casa il match con la consueta letale solidità.  Il serbo è in cerca di una rivalsa dopo alcuni inciampi in questa stagione e niente come la terra rossa può dargli spunti di miglioramento e crescita; esattamente come lo scorso anno, quando toccò il fondo di questi tempi sulla terra rossa e da lì inizio una risalita verticale da cannibale che gli permise di dominare senza ostacoli il resto della stagione.

Novak Djokovic

Sempre il più atteso è Roger Federer. E non ha deluso, as usual. Epico, eterno, unico. Non esistono più aggettivi per lo svizzero che ormai ha tappato la bocca a tutti i suoi detrattori. Ieri lo svizzero affrontava di nuovo un francese (martedì ha domato in due set il vecchio amico Richard Gasquet), Gael Monfils. Partita strana e pazza. Il numero 3 del mondo liquida il primo set in maniera stellare: 6-0 secco in venti minuti. Merito di Roger sì, ma Monfils era ancora nello spogliatoio. Ben diversa la storia della seconda parte del match. Gael fa il bello e cattivo tempo: si aggiudica il secondo set e prende il largo nel terzo dove vola 4-1. Tutti convinti che l’avventura di Federer a Madrid sia ormai al capolinea. Monfils più di tutti, dal momento che ha 2 match point sulla racchetta. Niente da fare: Roger non è d’accordo. Li annulla, si rimette a giocare come solo lui sa fare e  porta la partita al tie-break, che poi stravince. Fanno 1200 vittorie in carriera e i quarti a Madrid. Se Monfils è un osso duro, però domani il test per lo svizzero è ancora più probante: Dominic Thiem.  L’austriaco sta tenendo un livello altissimo in stagione e il suo gioco è maturato mostruosamente, con più potenza e solidità, da aggiungere alle ben note doti atletiche. Poco ha potuto il nostro Fabio Fognini. Poco meno di un’ora e mezza per Thiem per superare Fognini, in difficoltà nel primo set e lottatore nel secondo: 6-4, 7-5 per l’austriaco.

Segnali incoraggianti da due “Next Gen” che tanto sorprese non sono più ormai: Stefanos Tsitsipas e Alexander Zverev. Il greco domina Verdasco senza faticare troppo (risultato finale 6-4,6-3), ben diversa la partita per il tedesco. Zverev aveva di fronte a sé Hurkacz, polacco emergente con grandi basi e un tennis solido. Tutto ciò che manca ad Alexander. Il match è una guerra di nervi ed errori. Il polacco fa tutto lui, nel bene (primo set vinto) e nel male (secondo e terzo buttati via con errori sanguinosi): risultato finale 3-6,6-4,6-4. Un altro gradito ritorno a questi livelli è Stanislas Wawrinka. Lo svizzero regola in due Kei Nishikori ed è una mina vagante in questo torneo. Subito una scalata impegnativa per Stan the Man: Rafael Nadal, vincitore dell’ultimo match di giornata. Di fronte al maiorchino, c’era la grande speranza americana: Francis Tiafoe. L’americano con il suo dritto potente e insolito ha combattuto il più possibile, ha gettato l’anima in campo e dimostrato un grande cuore e un buon tennis. Tutto bello, tutto molto americano. Contro Nadal serve molto ma molto di più. Come Auger Aliassime, Tiafoe manca ancora di colpi capaci di abbattere lo spagnolo che è sembrato come sempre di granito. Due set in cui Tiafoe ha lottato ma in cui Nadal ha fatto chiaramente capire che l’asticella è ancora troppo in alto.

Quarti di finale. Il quadro è completo. Oggi a partire dalle 11, si torna in campo. Si parte con un interessantissimo Djokovic-Cilic. Il serbo come detto è a caccia di vittorie e conferme e ha dalla sua un netto vantaggio nei testa a testa: 17 vittorie in 19 partite giocate. Servizio contro risposta. Uno scontro balcanico da cui può uscire di tutto. Favorito Nole, ma mai sottovalutare i croati, soprattutto in questi anni. Marin saprà sfoderare il suo miglior tennis? Segue Thiem-Federer. Esame impegnativo per entrambi. Certo, Federer non potrà permettersi passaggi a vuoto come ieri, perché l’austriaco sta mostrando una solidità fuori dal comune. I due si sono incontrati poche volte: 5. 3 volte Roger ha strappato la vittoria, ma nell’ultimo scontro ha vinto Dominic, sul cemento di Indian Wells quest’anno. Roger riuscirà a reggere il ritmo infernale di Thiem sulla terra e Thiem domerà le variazioni letali di Federer? Altro match, altre storie che si incrociano. Tsitsipas-Zverev. I next gen diventati grandi che non se la passano benissimo, come già detto. Sarà un match equiibrato (1-1 negli head to head) e ricco di emozioni ma anche di grande tennis giocato. Lo Zverev di ieri contro Hurkacz per quanto vincente è sembrato ancora lontano da quello che abbiamo apprezzato un anno fa quando vinse questo torneo. Riuscirà il tedesco a ripetersi o il greco farà il solito guastafeste? Nadal chiude la giornata incontrando Wawrinka. Match di altissimo livello, che richiederà allo svizzero di alzare il suo livello di gioco. Battere Nadal in altura e sulla terra è una missione quasi impossibile per chiunque. Iron Stan avrà i colpi, rovescio in primis, per scalfire il fenomeno di Manacor?

La tavola è apparecchiata, i match sono tutti di enorme interesse, tutti i migliori saranno in campo a darsi battaglia. Ma il bello deve ancora venire.

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