RACCHETTE LONDINESI (6) – FEDERER RISORGE TRE VOLTE, NOLE SI ANNOIA

RISULTATI

GRUPPO B

Roger Federer (SVI) b. Juan Martin Del Potro (ARG) 4-6 7-6 (2) 7-5

Novak Djokovic (SER) b. Richard Gasquet (FRA) 7-6 (5) 4-6 6-3

CLASSIFICA

class6

CRONACHE

POMERIGGIO

Roger Federer ritorna a sorridere. Dopo un anno deludente proprio nell’ultimo torneo dell’anno ritrova le forze per mettere in scena il suo vero tennis. Nella O2 Arena di Londra il campione svizzero batte l’argentino Juan Martin del Potro, n. 5 del ranking, con il punteggio di 4-6 7-6(2) 7-5 in due ore e 29 minuti, sconfiggendolo per la quattordicesima volta in carriera e per la seconda nella stagione, avvenuta appena una settimana fa ai quarti di Parigi-Bercy. L’elvetico si aggiudica così il match decisivo per la qualificazione in semifinale al Masters, che raggiunge per l’undicesima volta in carriera, piazzandosi così al secondo posto del suo girone dopo Novak Djokovic. Domani Roger affronterà Rafael Nadal.
La partita è stata molto intensa, anche se a tratti non irresistibile. Del Potro è partito in campo come favorito ma non è riuscito a sfruttare quelle chances offerte in più occasioni dallo svizzero, il quale però ha avuto il merito di restare nel match e dirigere la partita.
Il primo set è deciso praticamente dal break al primo game: Del Potro sale 0 a 40 e breakka alla terza occasione utile per poi volare facilmente 3 a 1 e poi 4 a 1 (aggiudicandosi il doppio break ai vantaggi). Roger non vuole mollare e mette in piedi una bella rimonta fino al 5 a 4 dove ha due occasioni per controbreakkare e portarsi in parità, entrambe annullate da due aces di Delpo che, con grande autorità, chiude 6-4.
Anche il secondo set parte in salita per Roger: Delpo nel terzo game vola ancora 0-40 e breakka, ma Federer è bravo a riprendersi la battuta a 0 nel quinto game. Entrambi volano al tie-break e lo svizzero spinge il piede sull’acceleratore dimostrandosi molto aggressivo grazie anche a un servizio non irresistibile del n. 5 al mondo, che rimane un po’ in balia dell’avversario. Federer chiude 7 a 2.
Il terzo set vede un Delpo molto centrato che cerca il riscatto dopo un tie-break molto deludente. Juan vola 3 a 0 con break a 30 nel secondo game. Roger però riesce di nuovo a rimontare: prima tiene il servizio a 0 e poi controbreakka dopo un duro game ai vantaggi. Entrambi tengono il servizio senza problemi fino al 5 pari, quando Federer approfitta di un momento di appannamento dell’avversario per affondare e breakkare a 15. Roger può servire per il match e non fallisce: dopo due bellissimi scambi annulla una pericolosa palla del pareggio e chiude al primo match-point.
La sua gioia, quella di Mirka e del pubblico in festa suonano all’unisono per una bella e sofferta vittoria che infonde fiducia per il destino del campione di Basilea. Domani si vedrà.

SERA

Il match inutile nel tennis è un genere letterario a parte. Ha un corrispettivo solo nelle gare a squadre quando il verdetto è definito o nelle esibizioni fatte in luoghi molto tristi. Ed è una particolare tortura per un giocatore come Novak Djokovic che ha bisogno di qualcosa in palio altrimenti dentro di lui l’interesse scema. Gasquet, è appena stata resa nota la fine del rapporto con coach Piatti, ha almeno l’obiettivo di una vittoria che gli frutterebbe 200 punti per la classifica ATP.

Djokovic prova il sistema più classico: forza già sul primo game, in cui serve l’avversario, brekka a 15 e spera che Gasquet, con “bella” espressione nostrana “la butti su”. Ma proprio questo tiene vivo il match perché Richard giocando a mente sgombra trova una misura dei colpi inedita in questo torneo mentre dall’altra parte il serbo si annoia. Si arriva così, dopo otto giochi col servizio tenuto senza ricorrere a vantaggi, al decimo gioco in cui queste sensazioni aleggianti si materializzano nel break per il francese timbrato da un agghiacciante volèe steccata a rete dal serbo. Il pubblico si entusiasma e si arriva al tie break dove Djokovic capisce di dover accellerare, Gasquet pur continuando a giocare allo stesso livello si trova sotto 2-5 e forza a racchettate per rabbia una propria anca. Djokovic insomma vince il primo set e spera che Gasquet ne abbia abbastanza.

Ma sarà che ormai è tardi per andare al cinema ma Gasquet continua a rimanere sul pezzo e brekka a 30 nel terzo game. Per quanti sforzi Djokovic faccia, e l’incontro diventa quasi bello ma senza vibrazioni, non riesce a costruire neanche una palla break e Gasquet pareggia.

Nel terzo set Djokovic ne ha abbastanza: accellera vincendo i primi tre game, brekkando nel secondo poi è esibizione “liscia” fino allo scoccare delle due ore e 11 minuti.

(cronache di Michele Alinovi e Ilario Gradassi)

Domani semifinali originali con la Svizzera contro il Resto del Mondo: Rafa Nadal contro Roger Federer alle 15 e Novak Djokovic contro Stanislas Wawrinka alle 21.

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